No au e il Boss, un’estate al massimo

@ Alias Manifesto / Puntarella Rossa

L'estate somiglia a un gioco, è stupenda ma dura poco, cantava un po' crudelmente Mina, anche poi è stato il grande Franco Califano a scrivere la versione italiano della canzone di Michel Fugain. Comunque sia, noi facciamo tesoro di queste sagge parole e ci tuffiamo nell'estate, non senza munirci di un buon numero di indirizzi gastronomici e di qualche canzone da canticchiare assaporando frutti di mare e seppie. Per questa puntata, la numero 31, di Piatti al Vinile, uscita oggi su Alias, il supplemento del manifesto, andiamo Da Armandino, a Praiano (Sa), poi torniamo nella capitale, per l'evento gastronomico dell'anno, l'apertura di Eataly, di cui avremo modo di riparlare meglio e per uno strano locale in via di inaugurazione, il No Au. Alla fine del post, come di consueto, i video.

PRAIANO (SA) 

Da Armandino 

Da Armandino, Via Marina di Praia, 1 Praiano (Sa) Tel: 089 87 40 87

Studiate il calendario, identificando la notte in cui l’emisfero lunare illuminato dal sole risulta interamente visibile dalla terra. Poi prenotate un tavolo, di quelli con piedini quasi a mollo, in questo piccolo borgo marinaro della costiera amalfitana. Lontani dagli schiamazzi di Positano, scendendo giù a piedi verso l’acqua che si insinua tra le rocce, Armandino e consorte vi accoglieranno con garbo. Senza troppi giri di parole vi sottoporranno quello che, dato il pescato di giornata, potrà abitare i vostri piatti. Spaghetti con le vongole, tubetti con i totani, risotto ai frutti di mare oppure (delicatissimo) al limone, pesciolini grigliati, dolci tutti fatti in casa, come anche i doverosi ammazza caffè. Incorniciati da una scogliera, in mezzo a onde dal ritmo anarchico, storditi da un’atmosfera di placido godimento, prenderete le distanze dalle brutture del mondo. Ma, avverte Mina, “l’estate somiglia a un gioco, è stupenda ma dura poco…”.

Bonus: la posizione, al centro di suggestivi fiordi mediterranei

Malus: porzioni non generosissime data la spesa.

I voti Cucina: 7 Ambiente: 8 Servizio: 7

 

ROMA 

Eataly

Eataly Roma, Air Terminal Ostiense, piazzale XII Ottobre 1492 Tel. 06-9027920

Atteso come il Salvatore, ecco finalmente sbarcare a Roma la creatura di Oscar Farinetti, infaticabile macinatore di Eataly, da Torino a New York, da Milano a Genova. I suoi supermercatoni gourmet sono un piccolo paradiso per gli appassionati di cibo e vino. Si può accontentarsi di uscirsene carichi di cibo, uno strolghino, una sbrisolona, una robiola di roccaverano, una terrina al Barolo. E poi birre artigianali e vini di qualità a volontà. Ma ci può anche fermare a mangiare: ci sono 14 tra ristoranti, bar e punti ristoro. Tra i migliori, la friggitoria di Pasquale Torrente e il ristorante di Anna Dente, dell’Osteria di San Cesareo (ogni mese sarà ospitato un ristoratore di qualità della zona). Per chi vuole carne, bisogna andare al secondo piano, dove c’è il ristorante della Granda, associazione di allevatori di bovini di razza piemontese. C’è anche il pesce, ovviamente, in arrivo da Anzio, Fiumicino e Gaeta. In programma alcuni concerti di musica italiana: da Vivaldi a De Andrè (immaginiamo non sarà cantata “Mastico e sputo”).

Bonus: la massima qualità per il massimo dell’offerta

Malus Vietato guardarsi intorno, uscendo dal paese incantato di Eataly: fuori c’è il Paese reale, fatto di roulotte, sterpaglie e un certo squallore che non fa onore al Comune.

I voti Cucina: 8 Ambiente: 8 Servizio: 7

ROMA 

No au

No Au, piazza di Montevecchio 17 – Roma

Apre mercoledì 4 luglio e tra i proprietari ci sono nomi che sono già una garanzia: il re della pizza a Roma Gabriele Bonci, Teo Musso, della birreria Baladin, e Leonardo di Vincenzo, del Birrificio del Borgo. Il “No au” prenderà il posto del noto locale giovane Société Lutèce e avrà una formula decisamente particolare: niente cucina, ma solo forno e microonde. Si mangeranno bruschette, panzanella, panini gourmet, seppie (stirate con il ferro da stiro…), zuppa di pesce al microonde. E poi cozze, birra artigianale e champagne. Il tutto decisamente sopra le righe, non convenzionale, bizzarro. Se vogliamo, anche un po’ fighetto e modaiolo. Ma, stranezze da marketing a parte, la qualità delle materie prime e la competenza dei gestori dovrebbero garantire una buona sosta disintossicante, in un centro cittadino preso d’assalto dall’afa, dai turisti e da localacci mangiasoldi.

Bonus: lo stile retrò, un po’ anni ’90. La colonna sonora ideale? Bruce Springsteen in loop.

Malus: l’eccesso di stravaganza.

I voti: da provare sul posto.