Brindisi, tra paranza e latitanza

Nella nostra rubrica di musica e gusto, per Alias Manifesto (puntata 29), questa settimana viaggiamo nella Rimini pugliese del brindisino a verificare i benefici della paranza, con un occhio ai ricci e un orecchio a Daniele Silvestri. Poi una sosta ultra gourmet in uno dei ristoranti migliori della Capitale, Metamorfosi, per assaggiare risotto alle lumache con contorno di Bach. E infine socializziamo come gli operai di un tempo nel Dopolavoro ristrutturato della Foce, in provincia di Siena.

 

La Forcatella (Torre Canne – Brindisi)

La paranza è una danza che ebbe origine sull’isola di Ponza, e su questo siamo tutti d’accordo. Così come siamo d’accordo sull’eleganza, sulla prudenza e ancor di più, viste le nostre sembianze, sul movimento de panza. Epperò, ci chiediamo, sulla latitanza come la mettiamo? Noi paghiamo le tasse, ci piacciono i ristoranti che danno la ricevuta, parcheggiamo solo nelle aree consentite e la nostra fedina penale è talmente piatta che fa tristezza. E, allora, come la mettiamo? Facile, prendiamo la macchina e veniamo a Torrecanne, poco più a sud di Monopoli, là dove finiscono gli ombrelloni di quella Rimini pugliese che è Capitolo. Qui di posti dove mangiare la paranza (specialità napoletana, lo sappiamo, ma che qui ha attecchito alla grandissima) ce ne sono a decine ma solo in uno di questi potrete sentirvi, per una volta, piacevolmente, anche un po’ in latitanza. Si chiama la Forcatella, prepara una straordinaria paranza, oltre ovviamente ai ricci che in Puglia sono d’ordinanza.

Bonus I tavolini vicino agli scogli e il pane fresco, parecchio pugliese

Malus I tavolini sugli scogli

I voti di Puntarella

Cucina 7,5
Ambiente 7,5
Servizio 6

Litoranea Savelletri, Torre Canne (Brindisi). Tel. 080-4820364

Metamorfosi (Roma)

Uno chef di origine colombiana (Roy Caceres), un ambiente elegante ma moderno e scenografico, una cucina creativa, sorprendente ed emozionante. Si chiama Metamorfosi, ha due anni di vita, ed è uno dei pochi ristoranti da 100 euro e passa che vale la pena visitare, almeno una volta nella vita. Ti può capitare di trovarti con un lecca lecca di Pata Negra, con ravioli con rapa rossa e tartufo, maccheroni salsiccia tatsoi limone e parmigiano, piccione con gel-agro ai lamponi e fiocchi di mais, anatra erbe e cassis. Gusto che disorienta, metamorfosi vera, che spezza i luoghi comuni e ti trasporta in territorio sconosciuti. Affidarsi a una degustazione conviene: c’è quella da 70 euro o quella completa da 90, otto creazioni a mano libera. Una volta, e bisognerebbe farlo più spesso, Metamorfosi ha ospitato una violoncellista: ascoltare Bach e assaporare un risotto alle lumache è un’esperienza da provare, almeno una volta nella vita.

Bonus una cucina di sostanza, oltre che di forma

Malus il prezzo non modico. I voti di Puntarella Cucina 8 Ambiente: 7 Servizio 6,5

Via Giovanni Antonelli 30, Tel 06-8076839

Dopolavoro La Foce (Siena)

Si è inaugurato ieri e apre al pubblico il 5 giugno, questo Dopolavoro La Foce. Da verificare, dunque, la cucina, ma intanto ecco un progetto davvero speciale, con un bel passato alle spalle. Dopolavoro La Foce fu edificato nel 1939 come luogo di incontro e socializzazione per gli operai agricoli dell’azienda di La Foce. Danze e spettacoli teatrali venivano allestiti sul piccolo palcoscenico, si proiettavano film e documentari di guerra e si intonavano canti popolari. Ora il “Dopolavoro” è tornato nelle mani della famiglia Origo, che riapre un ristorante in cui si mangiano piatti della tradizione toscana, conditi con l’olio prodotto dall’azienda, pasta fresca e pane fatto in casa. Di fronte al ristorante, un grande orto. Lo chef è l’apprezzato Paolo Anelli.

Bonus: lo splendido contesto ambientale.

Malus: da verificare.

Strada della Vittoria, 90 Località La Foce (SI) Tel./Fax: 0578 754025