Mamma Angelina

PESCE AL QUARTIERE AFRICANO

Viale Arrigo Boito 65 (quartiere Africano) Tel: 06.8608928 Giorno di chiusura: Mercoledì In principio c’erano le coppe. E ci sono ancora, belle luccicanti bronzee. Sullo sfondo della sala, proprio sopra le bottiglie di vino ingabbiate dentro sbarre di ferro battuto. Se chiedi ad Andrea (figlio di Mamma Angelina) di che coppe si tratti, si imbarazza un po’. Poi un lampo di rimpianto negli occhi e comincia a raccontarti. Le ha vinte qualche anno fa, quando giocava nella giovanile della Lazio. Anzi, precisamente nei Berretti (dopo esordienti, giovanissimi e allievi, prima della primavera). Con Andrea in squadra c’erano Di Canio, Di Biagio e Cacciatori. Poi, l’incidente al ginocchio. Maledetto per lui, benedetto per noi, visto che Angelina’s son tiene le redini di uno dei migliori ristoranti di pesce, e non solo, di Roma. Ristorante con solida tradizione familiare: oltre a mamma Angelina, ai fornelli da 60 anni, ci sono il fratello Gabriele e la moglie di Andrea Tiziana. Il menù, mortacci loro (scusate il romanismo), lo recitano a voce. Praticamente impossibile ricordare tutto a memoria. Alla terza recita, visti gli occhi sgranati e acquosi degli astanti e l’orecchio inutilmente teso, Andrea si impietosisce e ci fa portare il menu. In lista ci sono le orecchiette al tartufo più ragù di calamari, la fiorentina (4 euro hg), i saltimbocca alla romana (10), la trippa (10), l’ossubuco con i funghi (12). E poi fritti (moscardini, calamari) e tagliate a volontà. Infine il “pescetto”, come lo chiama vezzosamente. Fresco, freschissimo, tutto pescato: pezzogna, orata, triglia, polpo… Tra i dolci si segnalano una crostata di visciole e un semifreddo al pistacchio. Bassi i ricarichi sui vini: noi abbiamo bevuto l’ottimo vino biologico proposto, un Moro di Carpineti 2007 (uvaggio di Greco Bianco, da Cori, Latina, 15 euro). Già Gambero Rosso qualità-prezzo, mantiene un ottimo rapporto. L’ambiente è un po’ troppo anni ’80, sedie di legno, pareti gialline e il bancone con gli antipasti a buffet. Ma il contesto resta quello di una trattoria di quartiere di qualità. Non ci si aspetti una cucina raffinata né sopraffina: semplicemente, si mangia bene. Andrea ci saluta con un ultimo aneddoto. Uno dei suddetti calciatori poi diventati famosi, da giovinotto era piuttosto scapestrato: “Si fingeva malato per andare in trasferta”. Per fare? “Per andare insieme a tifosi. E menaije agli altri”, savasandir. Indovinate un po’ voi chi era. Bonus: il prosciutto al coltello, il piccolo dehors, la copertina di raffreddamento per il vino, non richiesta. Malus: secondi non troppo abbondanti, il menù orale (sia detto senza allusioni), il decoro troppo anni '80. Il conto: antipasto 9, primo 12, secondo 13, vino 15, acqua minerale 2, dolce 5, caffè 1: totale 57 euro Cucina: 7 Ambiente: 6+ Servizio: 6,5 Prezzi: medi Le altre guide: Mangelo: 7 Roma nel Piatto: 7+ Gambero Rosso: 75 e una forchetta