Meat Free Week, il Wwf promuove una settimana senza carne: accettate la sfida?

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Meat Free Week, dal 26 febbraio al 2 marzo il Wwf propone una settimana senza carne per sensibilizzarne il consumo consapevole.

 

Dal Veganuary alla Meat Free Week è un attimo. E così dal Wwf arriva la proposta di una settimana (quella dal 26 febbraio al 2 marzo) senza carne. È la stessa associazione che lancia la proposta sul proprio sito: “In base alle scelte che facciamo sul cibo possiamo avere un grande impatto sia sulla nostra salute, che sull’ambiente e sulle specie animali”, si legge. Anche se in realtà la Meat Free Week è libera, e può essere messa in pratica in qualunque settimana dell’anno.

Il problema degli allevamenti intesivi

Una proposta che racconta in realtà un obiettivo ben più grande, ovvero sensibilizzare le persone sul consumo di carne consapevole, che spesso ha conseguenze sull’ambiente. “In Europa, più dell’80% della carne proviene da allevamenti intensivi, in Italia addirittura l’85% dei polli e oltre il 95% dei suini sono allevati intensivamente, e quasi tutte le vacche da latte non hanno accesso al pascolo libero” si legge sul sito Wwf. Gli allevamenti intesivi, infatti, sono una delle principali cause del cambiamento climatico: è da qui che viene il 16,5% delle emissioni globali di gas serra e il 60% delle emissioni dell’intero settore agroalimentare. E poi c’è la questione del consumo delle risorse: gli allevamenti intesivi consumano fino al 10% dell’acqua dolce nel mondo e fino al 30% delle terre non coperte dai ghiacci, oltre al provocare la deforestazione provocata dall’aumento, a livello globale, della domanda di carne. “Inoltre, gli allevamenti intensivi sono uno dei sistemi di produzione alimentare più crudeli che costringe gli animali a vivere tutta la vita in spazi sovraffollati, con luce artificiale o al buio e nessuna possibilità di mettere in atto comportamenti naturali”.

A questo aspetti, poi, si aggiunge anche quello che riguarda l’efficienza nutrizionale. “Nonostante il 77% dei terreni agricoli mondiali sia dedicato all’allevamento – si legge nelle nota –, questi generano solo il 18% delle calorie e il 37% delle proteine totali consumate dalla popolazione mondiale”. Per non parlare del problema dell’antibiotico-resistenza che l’OMS ha recentemente definito “un’emergenza sanitaria globale”, confermato dalle statistiche che rivelano che in Europa si verificano oltre 10mila decessi l’anno per resistenza agli antibiotici.

Se di base è difficile pensare di poter rinunciare completamente alla carne, forse sarebbe opportuno provare a fare dei piccoli passi in questa direzione. Di motivi ce ne sono parecchi, come si può leggere. Questo non significa cambiare del tutto la propria alimentazione, ma fare qualche sforzo (come accettare la sfida della Meat Free Week), in virtù di qualcosa di più grande.

 

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[Foto engin akyurt via Unsplash]