Controluce a Roma. A Trastevere, lungo via della Luce, una delle strade più silenziose e suggestive del rione, c’è un’osteria dove poter mangiare al riparo dal chiasso e dalla movida tipica di quest’area cittadina. Il ristorante si trova a metà strada tra lo storico Biscottificio Innocenti e San Francesco a Ripa, chiesa che ospita al suo interno un’opera magistrale del Bernini: la statua della Beata Ludovica Albertoni. Controluce a Roma è un locale intimo e moderno, che rappresenta una sorta di secret spot del centro storico.
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Una storia di amicizia e amore per la cucina
Al timone dell’osteria ci sono Laura Marasà e Simona Mochi, amiche prima ancora che business partners. La loro intesa inizia nel 1992, sui banchi della Facoltà di Matematica dell’Università La Sapienza. Passano insieme le giornate e invece di andare in giro a divertirsi, preferiscono stare a casa e sperimentare ai fornelli, dando sfogo alla passione ereditata dalle loro mamme. Ma all’epoca era ancora presto per dare vita a un’attività tutta loro. Il sogno nel cassetto di aprire un ristorante con una leadership al femminile si materializza a settembre 2022, quando decidono di dare vita a Controluce.
“Ai tempi dell’università, facevamo delle vere sfide culinarie del tipo: questa sera cuciniamo tutto rosa, dall’antipasto al dolce. Lo facevamo anche in situazione più complicate come al campeggio. Ci conosciamo da oltre 30 anni e non abbiamo mai litigato“, ci spiega Laura, che a differenza di Simona negli anni ha anche fatto della passione per i dolci un mestiere. Ma il contributo di Simona è stato fondamentale, grazie alla sua esperienza nel mondo delle consulenze. Lei è stata la mente razionale che le ha portate a fare il grande passo. Poi è iniziata la ricerca sul campo del locale ideale: “Trastevere è stato un caso. Abbiamo cercato il nostro locale a lungo. Quando abbiamo visto questo è stato amore a prima vista. Abbiamo detto: ‘È lui’. Il dehor ci ha subito colpite. Per quanto riguarda la cucina, l’idea era quella di fare tornare le persone a mangiare cose che sapessero riconoscere nel piatto“.
L’ambiente
Una volta giunti in via della Luce 44, subito si viene effettivamente colpiti dall’esterno dell’osteria: un angolo con circa 30 coperti, alle spalle del quale c’è una fitta vite australiana che si irradia sulla parete. L’ambiente interno è invece caratterizzato da colori definiti, che vanno dal blu al verde al giallo. Protagonista dell’arredo la carta da parati inglese floreale, che arriva dall’Atelier romano Parissetti. In generale, l’impressione è quella di trovarsi in un accogliente salotto moderno con dettagli rétro. Non la classica osteria che ti aspetteresti a Trastevere.
La sala interna principale conta circa 30 coperti, più altri 15 in una saletta arretrata, ideale per eventi privati. Il progetto è stato seguito direttamente dalla proprietà e porta la firma dello studio di interior design di Priscilla Marongiu e Daniele Giorgi. La location non è sfuggita a un certo tipo di clientela, alla ricerca di un locale riservato e allo stesso tempo accogliente. “Vengono spesso attori e registi, trovandoci vicine al Cinema Troisi e al Sacher. Tutti apprezzano questo posto dall’aspetto intimo. Grossissime tavolate qui non ci stanno. Alla fine le cose troppo caciarone non ci rappresentano”, ammettono le due socie.
Una cucina essenziale
Il team della cucina di Controluce è composto dallo chef Edoardo Bellucci, classe ‘93 e dal sous chef Francesco Luciani, classe ’90, specializzato nei primi. La colonna portante del servizio di sala è Daniela Volpetti. Il menu dell’osteria punta su grandi ricette regionali della cucina italiana, cui si aggiungono piatti signature più moderni. “Una cucina senza voli pindarici, che richiama la tradizione“, come ci tengono a sottolineare Laura e Simona.
Una caratteristica della squadra è quella di essere tutti romani di nascita ma con diverse regione italiane nel sangue: Laura è mezza trentina e mezza siciliana, Simona ha origini marchigiane, Edoardo è per metà toscano, Francesco per metà abruzzese. Questo comporta che nei fuori menu di Controluce si possano trovare la polenta, i canederli, le pallotte cacio e ova, la verza marinata, la pappa al pomodoro, il tartufi di Acqualagna o il cannolo siciliano. Altra peculiarità della cucina che non sfugge assaggiando i loro piatti freddi e caldi è l’ampio utilizzo delle verdure, protagoniste delle ricette alla pari di altri cibi. Il pane è quello del panificio Triticum, servito a tavola in dei colorati cestini di stoffa realizzati dalla sartoria sociale trasteverina Coloriage.
Il menu
Si parte dagli antipasti come il baccalà mantecato con salsa di broccolo romano, più chips di Topinambur e patate viola (16) o l’insalata di nervetti, con sfilacci di sedano, fregola croccante e chutney di cipolla rossa (13). Poi le crocchette di cavolfiore al pimenton, croccanti all’esterno e morbide nel ripieno, accompagnate da un piacevole cremoso al prezzemolo (12) o il crostone con guanciale, salsa al pecorino e linone candito (13). Altra alternativa, le alici fritte con maionese agli agrumi (13).
Nel menu non mancano i primi della cucina romana: gricia, cacio e pepe, amatriciana e carbonara (tutti 14 euro). “Siamo sempre a Trastevere e restano i preferiti della domenica a pranzo”, ammette Laura. Per sperimentare, spazio allo spaghettoro affumicato del pastificio Verrigni con cozze e broccoletti (20). Un piatto delicato al palato, completo e saziante, un po’ come tutte le porzioni dei primi di pasta. Altre alternative sono le pappardelle al ragù di agnello, zabaione salato e pane al prezzemolo (22). O ancora, gli gnocchi al sugo di coda alla vaccinara (21) e le orecchiette fresche con salsa si broccolo romano e crumble alle nocciole (18).
Tra i secondi spazio all’indivia belga a beccafico, con riduzione di soia ai frutti rossi, primo sale panato e zucca (16). Per il pesce: trancio di salmone, con salsa di patate alle erbe e cavoletti di Bruxelles saltati al burro (23) o il baccalà al vapore, salsa di carote arrosto e verdure infornate (25). Per la carne: pannicolo di manzo scottato con radicchio (24) o spalla di manzo brasata e verza riccia ripiena (25).
I dolci
Una menzione speciale è per i dolci, tutti rigorosamente creati artigianalmente in cucina e ideati da Laura, che non ha mai dimenticato il suo primo amore, quello per la pasticceria. Tra i più apprezzati dai clienti c’è il classico cannolo siciliano, mentre tra le sperimentazioni spicca il Caffè Leccese: un dessert che richiama i sapori salentini, realizzato con panna cotta al latte di mandorla, salsa di caffè e cacao, panna montata e mandorle caramellate, servito come se si fosse a casa di amici, in una tazza da tè in ceramica antica. “Siamo andate spesso in Puglia insieme e c’era la tradizione del caffè leccese dopo pranzo. È un dolce significativo per noi, ispirato ai nostri ricordi“, ricordano.
I vini
La carte dei vini di Controluce guarda ai produttori medio-piccoli, per scovare etichette poco conosciute e di qualità. Le referenze sono quasi tutte italiane, ad accezione dello Champagne, frutto della consulenza con il sommelier Stefano Parenti. C’è il territorio laziale, con il Bellone di Marco Carpineti e il Cesanese della cantina Formiconi, insieme ad eccellenze toscane, piemontesi, siciliane, pugliesi e di molte altre regioni. Importante anche la presenza delle bollicine, dal Metodo Charmat al Metodo Classico. Buona attenzione anche ai vini dolci.
Controluce. Via della Luce 44, Roma. Tel. 06 5814839. Sito. Facebook. Instagram.
Aperto a pranzo e a cena dalla domenica al giovedì; il venerdì e il sabato solo a cena.
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