Ricci Osteria Milano, menu prezzi e come si mangia

Ricci Osteria Milano, menu prezzi e come si mangia. Nuova apertura di giugno 2022, la Ricci Osteria – creata da Antonella Ricci e il mauriziano Vinod Sookar – dopo un lungo viaggio da Ceglie Messapica, nelle murge pugliesi, è approdata in via Sottocorno, una strada che ogni giorno di più si arricchisce di locali di qualità.

Una scommessa vera quella della coppia, perché ogni trapianto è a rischio rigetto e non sempre un locale – cambiando area geografica e quindi inevitabilmente clientela – ottiene lo stesso successo. Qui vi avevamo parlato del locale pugliese, ora vediamo com’è la nuova apertura milanese.

L’ambiente

Cominciamo con l’ambiente. L’osteria di Ceglie Messapica ha uno splendido dehors e un’atmosfera di campagna che, insieme all’eccellenza gastronomica, ne fa un punto di approdo privilegiato per il turismo alto della zona ma anche per i locali. Qui, inevitabilmente, siamo anni luci distanti da quell’atmosfera. Siamo in una strada della borghese Milano e gli interni del ristorante di Sottocorno provano a conciliare l’ispirazione originaria con l’approdo. Mix non perfettamente riuscito. C’è una piccola sala d’ingresso, con il bancone per i cocktail, poi la sala più grande che, in fondo, ha una zona leggermente sopraelevata. All’ingresso, un rosone di luci colorate, una cascata di lampade di tessuto e, alle pareti, una sfilza di strofinacci appesi. Bei tavoli di legno, senza tovaglia, ma con tovagliette rotonde di paglia intrecciata. Un décor sobriamente elegante, con qualche elemento rustico. In fondo piacevole, anche se un po’ freddo.

Il menu e i prezzi

Il menu ripercorre i cavalli di battaglia della coppia (nella vita e nel lavoro). Si comincia con il benvenuto di polpette di pane fritte, con menta e capperi.

Tra gli antipasti non si può non prendere quello che viene chiamato il Sole di Puglia, con piatti caldi e freddi, secondo stagione:  polpette, fiori di zucca, olive, capocollo, carciofi sott’olio. Tutto di qualità.

Il piatto iconico, come si dice, degli chef, sono le Gocce di ricotta avvolte nella semola, con tartufo nero (26 euro), in carta dal 2002. Noi invece ci tuffiamo sulle orecchiette ai tre pomodorini (16 euro). Perfette, morbide, saporite: non deludono.

Tra i secondi c’è il cappello del prete di manzo (27), il filetto di baccalà in crosta di mandorle (24), l’orata di mare (29), ma non si può non provare il misto di agnello arrosto, bombette di maiale e rotolo di salsiccia (25). Buono (più le bombette che l’agnello, un po’ secco), nulla da dire se non che la porzione è un po’ striminzita.

Lo accompagniamo con una splendida insalata idroponica (quella fatta con piante che crescono senza acqua), con frutta mista e vinaigrette (8). C’è una carta di dolci, ma forse il finale giusto sono i biscotti cegliesi (4 euro) con il frozen mojito di Sookar.

Ah, i vini.  Qualche buona etichetta, ma si può migliorare. Coperto (purtroppo) 3 euro.

In definitiva una bella esperienza, non all’altezza di quella di Ceglie. Ma probabilmente chi non è stato lì, apprezzerà molto questo ristorante, che ha bisogno di rodarsi e di riscaldarsi un po’.

Ricci Osteria Milano, via Sottocorno 27, tel 02 4970 5612