Norah was drunk Milano, l’assenzio ha un suo cocktail bar a Lambrate

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Norah was drunk Milano. Se non si conoscesse il quartiere così come si presenta oggi e ci si diletterebbe a passare brevemente in rassegna la storia dell’aria agricola confinante con il Lambro, sarebbe impossibile immaginare cosa sia diventato Lambrate ai giorni nostri. L’evoluzione di quest’area urbana non passa di certo inosservata ad un Milanese Doc che come chiunque altro gli riconosce ormai un’originale vivacità mondana e culturale. A questo quadro fatto di locali, luoghi d’arte, attività commerciali, aree verdi e zone sperimentali, si inserisce un altro tassello. In via Porpora 169, nei primi mesi del 2022, ha aperto Norah was drunk (ve l’avevamo anticipato qui), il cocktail bar specializzato in assenzio e adatto a un aperitivo, una cena o un dopocena.

Da Norah a Milano assenzio neat o in long drink

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Foto di Jacopo Salvi

Norah was drunk è un’idea di Niccolò Caramiello e Stefano Rollo, un cocktail bar costruito su un obiettivo ambizioso ma chiaro: sdoganare l’assenzio nella sua versatilità. Non più shot da studente intento a provarle tutte, neanche più bicchiere sorseggiato da artista bohémien; l’assenzio di Niccolò e Stefano è un ingrediente o una versione pura di un drink per tutti. Quella di Rollo e Caramiello è una nuova cultura in cui si riapre il sipario a uno dei grandi protagonisti dimenticati della liquoristica mondiale. L’assenzio di Norah trova spazio in una cocktail list che innova i drink tradizionali e ne propone di nuovi attraverso un’etichetta, un sapore.

La cocktail list di Norah was drunk
Foto di Jacopo Salvi

Il mixologist è Niccolò e importa le sue bottiglie direttamente da Francia o Germania. La cocktail list è composta, tra gli altri, da Absinthe Cocktail come il Mule con l’aggiunta di lime, mandorla e ginger beer (9 euro), o l’Express con caffè e mandorla (10 euro).

Ma anche da drink agrumati come il Tea Smash con gin, limone, zenzero, tè al bergamotto, liquore e pompelmo rosa (9 euro). Per gli amanti del rum e della tequila, poi, ci sono il Quentin con Volcan de mi Tierra tequila, peperone, anguria, soda (10 euro), oppure il Lucky Bay con rum Agricole, cocco, cordiale all’eucalipto, lime al blu curacao (12 euro). Si trova anche una piccola selezione di vini (7-10 euro al calice), e una sezione di mini drink come Absinthe Martini con gin, vermut dry e assenzio (mini 6 euro, intero 10 euro). Si può anche sorseggiare un bicchiere di assenzio in versione pura (9-15 euro) o fare anche una degustazione, preparata sulla tradizionale fontana a quattro rubinetti come da rituale.

Gli interni di Norah was drunk
Foto di Jacopo Salvi

Per quanto riguarda l’atmosfera, Norah was drunk ha l’aspetto di un luogo intimo. Il locale è diviso in due salette con luci soffuse e toni petrolio. È arredato sul principio del riciclo, con tavoli e sedie realizzati dal laboratorio Controprogetto di Milano. Affissa alla parete una stampa in stile liberty.

Cosa si mangia da Norah was drunk

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Foto di Jacopo Salvi

Stefano Rollo, controparte di Niccolò ma ai fornelli, per la cucina ha pensato a pesce in scatola. Intendiamoci, scatolame di rango. La selezione è importata dal Portogallo, uno dei più grandi esportatori di conserve di pesce grazie a una tradizione che va avanti dal 1850. Le scatolette di Norah contengono baccalà, sgombro, sardine, pesce spada e polipo (7-15 euro) serviti col pane di Le polveri. Oltre il pesce in scatola, è possibile assaggiare una selezione di formaggi prodotti da alcuni caseifici lombardi (15 euro), jamon iberico di Salamanca (14 euro), la mortadella della macelleria Pucci (10 euro) e ostriche francesi (14-24). Una selezione curata ma essenziale.

Norah was drunk. Via Nicola Antonio Porpora 169, Milano. Tel. 02 83428246. Sito, Facebook, Instagram
Aperto dal lunedì al sabato dalle 19 alle 2