Masterchef 11, la finale: Tracy è la vincitrice di questa edizione

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Masterchef 11 la finale. Anche l’undicesima stagione di Masterchef è arrivata alla sua conclusione. In queste settimane non sono mancate polemiche, delusioni e conquiste meritate. I quattro concorrenti a contendersi lo scettro di undicesimo Masterchef italiano sono Lia, Tracy, Carmine e Christian, in una puntata ricca di ospiti prestigiosi e piatti di altissimo livello. Come se la sono cavata in questa sfida finale? Chi è il vincitore?

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Credits Masterchef Italia

Cosa è successo nella puntata del 3 marzo

La puntata si apre con la classica Mistery Box, che per l’occasione è una scatola specchiata. Il significato intrinseco è quello di riflettere i quattro semifinalisti: la loro idea di cucina, il loro mondo interiore e quello che hanno imparato durante il percorso nella masterclass. Al centro dello studio fanno mostra di sé i piatti dello chef Enrico Crippa, 3 stelle Michelin con il suo ristorante Piazza Duomo ad Alba, guida e mentore della prova. Ha donato ai quattro concorrenti un paniere di ingredienti, prettamente dal mondo vegetale, con i quali dovranno cucinare un piatto che li rappresenti al meglio. Tra sguardo al futuro e un ritorno alle origini, gli aspiranti chef presentano quattro piatti: Christian e Tracy entrambi a base di agnello; Lia di sgombro; Carmine una melanzana ripiena rielaborata. Il migliore della prova, che si aggiudica il primo posto in finalissima, è Carmine, che si è sentito profondamente ispirato dalla filosofia dello chef Crippa. La sua melanzana fritta, glassata e ripiena è stata considerata una ricetta di alto livello, che ben rappresentava il percorso svolto fino a questo momento ma allo stesso tempo innovativa. Carmine riceve la casacca da Crippa, tra gli sguardi felici dei suoi sfidanti che lo hanno ritenuto meritevole del riconoscimento. Lui vola in balconata mentre gli altri tre devono sfidarsi all’invention test per conquistare gli ultimi due posti.

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L’invention test ha un’altra guida 3 stelle Michelin, lo chef Andreas Caminada del ristorante Schloss Schauenstein a Fürstenau, in Svizzera. Questo studia gli ingredienti preferiti dei concorrenti per assegnare, ad ognuno, un piatto da replicare in linea con le loro preferenze. Per Christian viene scelto un piatto a base di cervo con yogourt, aglio nero e barbiabietola rossa; Lia viene messa alla prova con una trota con cavolo rapa ed emulsione di caviale; Tracy deve replicare un piatto tutto vegetale a base di cavolfiore alla milanese e finocchio alle spezie. La prova è ardua e le ricette complesse. La migliore della prova è Tracy, alla quale lo chef Caminada riconosce di aver fatto un piatto quasi perfetto. Ad uscire, inaspettatamente, è Lia, che ha cotto troppo la trota rispetto a Christian che invece ha centrato perfettamente la cottura del cervo. La casacca a quest’ultimo la mette Cannavacciuolo, commosso dal percorso di crescita che questo ragazzo è riuscito a fare nella masterclass.

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Arriva, finalmente, il momento della finalissima con la presentazione dei tre menu da parte dei tre concorrenti. Ospiti d’onore in studio sono tutti i concorrenti della stagione, tra i quali spiccano Mime, in abito giapponese schierata a favore di Carmine, ed Elena, pronta a spogliarsi per gli chef in un attimo. Presenti in studio anche i familiari dei tre concorrenti che portano con sé l’inevitabile dose di emozione e lacrime che ci si aspetta da un ricongiungimento televisivo. I concorrenti espongono i loro menu: per Christian è una degustazione dedicata alla sua storia e quella della cucina; quello di Tracy si basa sul concetto dell’abbraccio, un modo per restituire l’affetto che ha ricevuto nel programma e di unire le due culture che la caratterizzano; Carmine, invece, mette nel suo menu una promessa che è quella di un ragazzo che non vuole cambiare, facendo un omaggio alla sua terra ma anche ai sapori fuori dalla Campania. Durante la prova Carmine è il più agitato e confusionario, con diverse preparazioni sul fuoco, arriva sempre troppo lungo sulla presentazione delle portate mentre Tracy e Christian lavorano senza dubbio più concentrati e puliti e, soprattutto, in tempo. Il tifo per tutti e tre è caloroso e partecipe, così come l’orgoglio e l’ansia dei familiari. Carmine presenta delle portate che sono quasi dei mini menu a loro volta; Tracy riesce ad equilibrare bene raffinatezza e gusto; Christian resta più indietro in quanto ad estetica e idee rispetto ai suoi due temuti sfidanti.

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Il menu finale dei concorrenti e il vincitore di Masterchef 11

I menu presentati in puntata dai tre concorrenti sono ricchi e variegati. Si inizia con gli antipasti dove a primeggiare è Tracy con un baccalà mantecato impiattato in maniera raffinata e una spinta nel gusto che gli chef  definiscono “di un altro pianeta”. L’antipasto nippocampano di Carmine sembra, invece, più un aperitivo misto con troppe cose e non tutte cucinate ad arte, come il fritto non croccante. Christian presenta un carpaccio di cervo affumicato al ginepro, un piatto troppo semplice e con una presentazione non all’altezza, sempre con questa insalata sotto, molto anni ’80, che non solo è brutta ma per gli chef è usata pure in modo sbagliato. Per quanto riguarda la prima portata, invece, i tre se la giocano più alla pari: quello di Tracy è un piatto di ravioli di capra trasparenti, il cui sapore è forte ma molto equlibrato; Carmine porta un suo cavallo di battaglia, i gyoza, che stavolta sono al té macha e ripieni di genovese di polpo, definiti dai giudici un grande lavoro anche se lo spessore della pasta è sbagliato; Christian celebra la scopera del pomodoro in Italia con dei ravioli ripieni di brodo ristretto di pomodoro. Questi fanno subito una vittima sporcando Cannavacciuolo, ma arrivano al punto proprio grazie alla loro “liquidità”.

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Con i secondi i tre concorrenti salgono di livello: Christian presenta una costoletta d’agnello in crepinette di salsiccia di Bra con ratatouille scomposta; Carmine celebra i sapori di casa con un finto bon bon di parmigiana di melanzane, friariello arrosto ripieno di ricotta di bufala e peperoni cruschi e petto di piccione cotto a bassa temperarura con fondo al midollo; Tracy utilizza la cottura nella foglia di banano per il suo porridge al platano, come si fa in Nigeria, in accompagnamento a pluma iberica cotta a bassa temperatura con platano fritto, crema di burro e salsa di soia. Il momento dolce, come sempre, mette in crisi gli aspiranti chef, costringendoli a virare verso piani alternativi dell’ultimo secondo, come optare per un crumble o eliminare il gelato che non ha raggiunto la consistenza desiderata. Carmine punta sulla scenografia con fumo di azoto liquido in un dolce che omaggia Battipaglia in total white, un semifreddo al cocco e bufala con cuore di yuzu con shortbread alle arachidi salate e crema al cedro; Tracy omaggia la diversità e l’inclusività con una mousse ai tre cioccolati, salsa al mango e frolla sbriciolata; il dolce di Christian è un gioco di illusione, trattandosi di un tramezzino dolce con finta maionese e cocktail.

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Chi ha vinto dopo questa prova serrata? Chi se lo merita, per dirlo con le parole di Christian. Sicuramente tutti e tre si sono battuti con grande forza e determinazione, oltre che inventiva e impiattamenti di alto profilo. I giudici sono unanimi nel dire che il lavoro è stato molto, così come l’ideazione dei piatti presentati. Tracy sembra quella che è riuscita in maniera più equilibrata a unire gusto, estetica, innovazione e tecnica. Carmine, forse, pecca di gioventù nel voler fare tanto (troppo) piuttosto che meglio, mentre Christian resta indietro agli altri due in quanto a preparazione e performance.

Il vincitore dell’undicesima edizione di Masterchef Italia è Tracy.

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Le nostre pagelle

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Tracy: 9. Iniziamo con la vincitrice della serata e della stagione: Tyger! Tyger! Burning bright in the forests of the night, per dirla con le parole di William Blake. Tracy si conferma la tigre di questa stagione, dall’inizio fino alla fine. La sua luce scintillante non si è mai spenta e ha segnato, anche, questa finale agguerrita. Se possiamo muovere una critica è solo per la sua emotività negativa che stona con la sua competenza. Troppa diffidenza, troppa rigidità e troppe lacrime. Non si è fidata, nemmeno, del consiglio dello chef Crippa nella mistery. Bello, però, vederla tornare ai sapori delle sue origini in questa nuova idea di cucina fusion italoafricana, rivolta al futuro ma senza rinnegare le sue origini. Nel menu finale è stata una vera guerriera, con portate di alto livello e presentate con raffinata eleganza. L’unica in grado di equilibrare davvero, con coraggio e inventiva, gusto, estetica, tecnica e originalità.

Carmine: 8. Si riprende alla grande rispetto alle scivolate prese le scorse settimane. Arriva per primo in finalissima con un piatto davvero notevole, tanto entusiasmo e voglia di farcela ma, soprattutto, gioia sincera e pura nel cucinare. Ritrova l’energia perduta nelle sue origini campane e nei sapori di casa, comprendendo che la vita è un viaggio alla scoperta del mondo ma fatto per tornare al punto di partenza arricchiti. I genitori ammettono di essere stati in difficoltà con un figlio tanto forte e determinato ma ora sono orgogliosi del percorso intrapreso. Amiamo la faccia pulita di questo ragazzo tanto giovane quanto appassionato.

Christian: 7. Christian vola in queste ultime puntate, nei piatti come nell’atteggiamento. Felice per Carmine che conquista per primo la casacca perché, parole sue, “se l’è meritato e le sue doti culinarie mi spingono a fare sempre meglio“. Non gli perdoniamo quelle foglie di insalata anni ’80 nel piatto della mistery e nella finalissima, ma è innegabile la sua crescita esponenziale nel programma. Non sembra lo stesso cuoco, né lo stesso ragazzo, delle prime puntate. Ne ha guadagnato anche in umiltà e ironia. Bello vederlo confrontarsi con i suoi genitori dopo tanto tempo, che sono anche i più consapevoli della sua grande crescita. Spaventati dalla possibilità che i suoi limiti potessero ferirlo in un percorso del genere, commuove la loro gioia ed emozione nel vederlo arrivato fino a lì, soprattutto in termini di costi emotivi e personali. L’abbraccio con il papà “pentito” di non aver creduto abbastanza nella sua resilienza è uno dei momenti più belli di tutto il talent.

Lia: 6. Inciampata all’ultimo Lia, sia nella cottura della trota che le costa la finalissima sia nel piatto presentato allo chef Crippa, che era di una bruttezza inenarrabile. Sembrava quasi un antipasto misto “tutto dentro” di una trattoria di mare di basso livello. In ogni caso ci dispiace non vederla in finale alla prova con il suo menu e anche lei, giustamente, non maschera la delusione di aver perso a un soffio dalla fine.

I giudici: 10. Anche questa stagione è stata allietata dai tre giudici che sono stati bravi nel mantenere alta la soglia dell’attenzione con ironia, severità, empatia e umorismo. Abbiamo nel cuore le lacrime di commozione di Cannavacciuolo così come i completi sgargianti di Barbieri e il fascino old style di Locatelli. In una costante schermaglia tra loro e con i concorrenti sono riusciti a collezionare tormentoni e gag che ci hanno tenuto compagnia in queste settimane. Ottimi padroni di casa con tutti gli ospiti, da quelli più prestigiosi agli affezionati, così come con le famiglie dei concorrenti accolte a braccia aperte in questa serata finale.