Pasta Pronto risottata e i consumi nel mondo. Dalle tavole delle case e delle trattorie, fino ai ristoranti gourmet la pastasciutta regna sovrana nell'alimentazione degli italiani, e non solo: l'Italia è leader globale sia per consumo che per produzione, con ben 26 kg di pasta a testa all'anno: si va dai classici spaghetti, tanto amati anche da Madonna, fino alla pasta fresca. Non mancano le sorprese d'oltreoceano come la pasta risottata della Barilla, che non si scola, cuoce in fretta ma lascia dubbiosi e sconcertati gli amanti del tradizionale piatto italiano.
Dal maccherone di Alberto Sordi fino allo spaghetto di Lilli e il Vagabondo, la pasta è sempre un must della cucina italiana, tanto che nel nostro Paese i consumi sono da record: l'Italia vola al primo posto sui mercati, con una produzione che vanta ben 3,3 milioni di tonnellate di pasta all'anno e un consumo medio di 26 kg a testa all'anno. Gli italiani, nell'ultimo anno, hanno preferito alla pasta secca quella fresca come gnocchi, lasagne e paste ripiene; preferiscono acquistarla al supermercato (dove si registrano oltre 450, 6 kg venduti) e prepararla comodamente ai fornelli di casa.
Lo spaghetto all'italiana, oltre a regnare sui mercati mondiali, è colpito da imitazioni, versioni stravolte e maltrattamenti vari: oltre ai vari locali di pasta take away che pullulano le metropoli, un noto brand nostrano, la Barilla, lancia sul mercato americano la linea di pasta 'Pronto', che si prepara in pochi minuti con acqua fredda e senza bisogno di scolarla: linguine, gomiti e rotini sono i nomi delle nuove leve del "made in Italy", che promettono piatti gourmet e pasta al dente espressa (anche se ricordano tanto la pasta risottata, tecnica utilizzata da numerosi chef). La pasta "for busy weeknights" è stata accolta in modo tiepido negli USA e ha generato lo sgomento tra gli amanti di maccheroni and co., che preferiscono attendere l'ebollizione dell'acqua alla "perfezione in pochi minuti" promessa dal noto marchio.