Indy, la fiera del gusto non omologato

Si fa presto a dire "gusto non omologato". Bisogna capire poi, cos'è e perché la modernità troppo spesso fa rima con omologazione. Si potrebbe fare qualche esempio: bere Shiraz Casal Del Giglio, birra Beck's o Bud; mangiare Big Mac e tortini al cioccolato seriali. Poi, magari, scopri che i nemici dell'omologazione, vedi Carlìn Petrini e il suo Slow Food, creano una nuova omologazione, un nuovo conformismo. Ma il discorso sarebbe lungo. E allora magari, per saperne qualcosa di più, si può fare un salto da Indy, la fiera del gusto non omologato, che raccoglie diversi produttori indipendenti: editori, produzioni cinematografiche e musicali, vignaioli e birrai. Si comincia oggi al centro sociale Brancaleone e si finisce il 3 giugno (qui il programma dettagliato)Tre giorni  per sconfiggere la pressione dei monopoli e della grande distribuzione, che cancellano le differenze e impongono l'uniformità di gusto. L'iniziativa promossa da Radio Popolare Roma, dalla rivista culturale Alfabeta2, e dalla casa editrice DeriveApprodi, è ospitata negli spazi del centro sociale Brancaleone. Diversi gli eventi in programma, legati al settore enogastronomico. Dalla degustazioni di vini naturali e birre artigianali alla proiezione del documentario Più come un'artista di Elisabetta Pandimiglio, che punta l'attenzione sul lavoro artistico e la passione che si celano nella preparazione dei piatti all’interno di una cucina, la qualità nella scelta dei prodotti e la cura nella loro preparazione.  Tanti i piccoli produttori che parteciperanno all'evento, offrendo in degustazione i loro prodotti, Aurora, Tenuta Montiani, Etenella, Casina di Cornia, Free Lions e iris Birra sono solo alcuni. Noi di Puntarella, indipendenti e non omologati, non possiamo mancare all'appuntamento. E per cominciare abbiamo fatto qualche domanda a Franco Pugliese, produttore dei Vini Aurora.

La Cantina Aurora, di Offida, Ascoli Piceno, è promotrice del bio più di vent'anni. Dignità del contadino, sostenibilità, filiera corta, rapporto diretto col cliente e con la natura, sono sempre state le loro priorità. Premiata con Tre bicchieri imperiosi per il Barricadiero ’09, è tra le aziende fondatrici dell’Associazione Marchigiana per l’Agricoltura Biologica.

Franco, cosa significa essere un produttore non omologato?

Significa produrre secondo natura, rispettando la terra e non in base alle regole di mercato. Mi ricordo che c'è stato un periodo in cui i vini bianchi dovevano essere trasparenti, perché era questo che chiedeva il mercato. Se erano un po' più gialli o ambrati, come era naturale che fosse, venivano scartati. Ma l'uva bianca mica è bianca veramente, e i produttori pur di vendere, usavano i decoloranti. Questo significa omologarsi, non essere liberi di scegliere la qualità.

Perché partecipare alla fiera Indy? Cosa vi aspettate?

Prima di tutto per far conoscere i nostri vini. Offriremo in degustazione i nostri Rosso Piceno, Rosso Piceno Superiore, Il Barricadiero, Il Falerio e il Passarina. Tutti vini biologici certificati (I.M.C). Ma quello che ci auguriamo è scrollarci di dosso questa filosofia del mercanteggiare che ruota attorno a tutti i piccoli produttori. Siamo stanchi di subire ricatti sul modo di produrre o sui costi. Vogliamo rispetto per il nostro lavoro.

Dove possiamo trovare i vostri vini a Roma?

Diverse enoteche ci hanno richiesto i nostri vini. Si trovano, per esempio, alla Johnny's Off License, a San Giovanni, al Cavour 313 o nei negozi della cooperativa agricola Nautia, specializzata nella vendita dei prodotti bio.

 

Indy. Fiera dei gusti non omologati/ 1-2-3 giugno Roma, centro sociale Brancaleone, via Levanna 13

qui il programma