I migliori ristoranti di Milano 2024, le Puntarelle d’Oro e i cento locali per mangiare bene

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I migliori ristoranti di Milano 2024, le Puntarelle d’Oro e i cento locali per mangiare bene. Come ogni anno Puntarella Rossa fa il punto della situazione gastronomica delle città e premia le migliori novità dell’anno. Nei giorni scorsi c’è stata la presentazione delle Puntarelle d’Oro romane, ora è la volta di quelle milanesi.

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I migliori ristoranti di Milano

 

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Le Puntarelle d’Oro sono le novità dell’anno, ma poi ci sono i must, i sempre verdi, insomma quelli che secondo noi sono i locali migliori, più affidabili e più buoni di Milano. Ognuno di loro riceverà nei prossimi giorni l’adesivo 2024 con le Puntarelle e le Puntarelle d’oro, da esporre sulle vetrine. Abbiamo iniziato a distribuirli anni fa a Roma e adesso è arrivato il turno anche di Milano.

Ma andiamo a vedere cosa succede nella ristorazione milanese, che è sempre più dinamica e attiva. La tendenza generale è quella di un’esplosione di due generi molto particolari: le pizzerie, in arrivo soprattutto dalla Campania e sopratutto in catene grandi o piccole, e i wine bar, le enoteche con piccola cucina, che premiano in particolare i vini naturali. Ma non mancano le novità fine dining e le proposte regionali. E allora eccoci. Cominciamo con le Puntarelle d’Oro 2024, a seguire Le Puntarelle 2024, la mega lista con i cento migliori locali del momento, nelle diverse categorie.

Fine dining

Autem

Chi l’ha detto che il fine dining è morto? Certo, non si sente molto bene, come Woody Allen, che però è sempre vivo e pronto a sfornare un nuovo film. Autem è un bel progetto portato avanti da Luca Natalini. Chef garbato, senza smanie di protagonismo, che ha messo in piedi un locale elegante ma essenziale, che non strafà e si limita a creare una cornice estetica molto gradevole che avvolge come una bella confezione regalo una cucina nobile e misurata, preziosa nel suo voler raggiungere la perfezione possibile. La cucina come arte non astratta, e una giusta dose di creatività ereditata dal nonno, Carlo Maria Mariani, artista e pittore di fama internazionale. Perché il tutto non risulti un esercizio di stile, la cucina è più che a vista, non c’è alcuna barriera a dividerla dai clienti. A tavola si susseguono gambero rossa, anguilla, lumache, piccioni e lo spaghetto in bianco più buono che abbiate mai assaggiato.

Autem a Milano, via Serviliano Lattuada 2, tel 351 278 0368. Prenotazioni qui

Ristorante

Manna

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Esiste da tempo il ristorante Manna, che si identifica totalmente con lo chef Matteo Fronduti. Ma la ragione dell’inclusione tra le novità, e tra le Puntarelle d’Oro, è che solo quest’anno il locale ha assunto una veste consona alla sostanza gastronomica. Un locale completamente rinnovato e allargato, che ora si adatta bene al genio e alla sregolatezza di Fronduti, chef fatto di una pasta particolare, rusticamente accogliente. Uno chef brutalista, diremmo, a evocazione della recente moda in cucina. Quando aprì, nel 2008, si fece un nome per riuscire a coniugare l’estro della cucina creativa con una certa sfrontatezza pop. Della vecchia carta ci sono alcuni piatti, come l’uovo affogato e il Riassunto di bollito, ma anche molte novità e molto quinto quarto, contenuto nella sezione del menu “Porcherie“: come la battuta di cuore, trippa cozze e fagioli, animelle spinaci e ostriche, rognone ricci gin e prezzemolo. Nuovo è anche il cocktail bar. Menzione per una carta dei vini democratica, con etichette a partire dai 25 euro.

Manna, piazzale Governo Provvisorio 6, tel 02 2680 9153

Cucina lombarda

Trattoria Sincera

Trattoria Sincera a Milano sala interna

C’è un’invasione di ristoranti romani, Max Mariola è solo l’ultimo arrivato, ma c’è anche una nouvelle vague per la cucina milanese. Dopo anni di emarginazione, sono tornati sulle tavola dei ristoranti milanesi piatti storici della tradizione meneghina e lombarda, come i mondeghili, il riso al salto, la cassoeula, il rustin negaa. Trattoria Sincera ha aperto in una zona non turistica e non ancora invasa dai locali, Lambrate, con una proposta che votata per intero alla cucina lombarda: Federico Boni (in arrivo da Sottobosco) mette in tavola  il risotto con il midollo, l’ossobuco di vitello in gremolada, le tagliatelle di ragù di asina e i migliori mondeghili della città. Tutto questo condito in una cornice vagamente anni ’60, con una bella e divertente carta di vini naturali e un ambiente molto accogliente e con una sua sobria eleganza.

Trattoria sincera a Milano, via Porpora 154, tel 389 874 1577

Atmosfera

Trattoria della Gloria   

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Quante volte abbiamo sentito che questo o quel locale era tipo un bistrot parigino? Ecco questo Gloria è quanto di più vicino ci si può aspettare nel genere. Un posto alla mano, divertente, animato, dove si chiacchiera senza formalismi inutili, si beve dell’ottimo vino naturale e si mangiano pochi piatti ma tutti ben pensati dallo chef-scrittore Tommaso Melilli, che ogni tanto spunta dalla cucina e che ha lanciato quasi distrattamente il suo manifesto per una “cucina normale”. In sala Rocco Galasso e Luca Gennati, provenienti da Enoteca Naturale. Insomma, personale preparato e giovane, ambiente familiare, prezzi giusti.

Gloria a Milano, via Mario Pichi, 5 Tel 02.45474710. Prenotazioni qui
Chiuso a pranzo dal mercoledì al venerdì e chiuso tutta la giornata lunedì e martedì

Enoteca

Non la solita vineria

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Si moltiplicano le nuove aperture di vinerie, forse perché si pensa che in fondo è un modo facile per aprire un locale, che non richiede di troppe competenze e di grandi investimenti. Sbagliato, per costruire una bella cantina servono parecchi soldi e soprattutto serve conoscere bene i vini e non andare per accumulazione di etichette. Non la solita vineria è riuscita a emergere dalla new wine wave grazie a Valentina Bruno, una bravissima sommelier toscana che davvero sa come muoversi in questo mondo parecchio complicato. Conosce e prova vini di ogni parte del mondo, con una grande passione per le etichette francesi, per lo più naturali. L’offerta di cibo – di Andrea Vignali e Daniele Rosa, ex Mirò – non è banale e la materia prima di qualità. Qualche squilibrio nei prezzi al bicchiere che a volte raggiungono vette alte, dimenticano di ancorarsi alla realtà di qualche bicchiere più low cost. Ma son dettagli di un bel progetto, anche esteticamente l’opposto del brutalismo minimalista di altri locali.

Non la solita vineria a Milano, via Orti 4. Prenotazioni qui.  

I migliori ristoranti di Milano

Pesce

Polpo Semplicemente Pesce

polpo milano salaLa scommessa non era facile, perché via Melzo è ormai diventata un localificio ma fatto soprattutto di enoteche, baretti e ristorantini di qualità. Polpo nasce sulle ceneri di Spica, bel progetto di cucina italo-indiana di Ritu Dalmia, che però si è spento progressivamente. Viviana Varese, grande chef, ha preso le redini insieme a Dalmia e ha provato a trasformarlo non in un normale ristorante di pesce, con le tovaglie bianche e l’acquario, ma in qualcosa di più vivace e veloce, senza rinunciare alla qualità e alla complessità. Ecco, la sfida di Polpo è questa riuscire a offrire contemporaneamente un grande e ricco menu e l’esperienza di un vero ristorante insieme a un menu più veloce e pop, da “trattoria vivace”, in linea con una richiesta più giovane e meno ingessata, con tapas e crudi. Non è detto che la sfida, nel tempo, sia vinta, ma già averla lanciata, e così bene, merita un premio.

Polpo, via Melzo 9, tel 342 392 6392

Pranzo

Razdora 

I microristoranti ci rendono felici. Meno, i proprietari, che spesso devono barcamenarsi in mille ruoli, per riuscire a coprire i costi dei pochi coperti, che non consentono di sbagliare. Razdora è uno di questi. La differenza la fa lui, Matteo Monti, giovane chef con molte esperienze alle spalle, da Paolo Lopriore a Davide Scabin, fino al rimpianto Rebelot dei Navigli. Stavolta ha deciso di far tutto da solo e lanciarsi in un progetto mirato sulla cucina piacentina. Straordinaria cucina, a due passi da Milano, che si presta benissimo a cene e soprattutto pranzi gomito a gomito, tra un bucatino, un cotechino e una coppia piacentina.

Bottega Razdora a Milano, corso di Porta Vigentina 38, tel 347 484 7112

Dove stiamo bene 

Silvano

Silvano Milano Nolo interno

Si diverte Cesare Battisti, patron del Ratanà, di Pastificio Ratanà e di Remulass, e così ci sforna questa enoteca vivacissima nei locali di un forno, entrando a gamba tesa nel cuore della movida di Nolo, proprio di fianco al Ghe Pensi Mi. Innesto perfettamente riuscito, senza crisi di rigetto. Si beve benissimo e si mangiano una gran quantità di materie prime d’eccezione, con piatti semplici ma notevoli. Il menu è di Vladimiro Poma, che usa anche i suoi tre anni in Perù per variare. Piatti semplici, con rimandi lontani, tipo uova soda, burro e alici, insalata russa. Volendo fare un raffronto, l’Osteria della Concorrenza di via Melzo potrebbe essere quello giusto. Non è un posto adatto a chi vuole stare tranquillo, perché qui si è sempre su di giri, il movimento è frenetico e anche accomodarsi al lungo bancone da 14 metri non è facile. Qualcuno ha trovato artefatta l’idea di rispolverare le atmosfere popolari e schiette di una volta, in una nuova veste più moderna e più cool, eppure niente ci toglie dalla testa che ce ne vorrebbero di più di posti così.

Silvano a Nolo, piazza Morbegno 2, tel 390272193827 (ma le prenotazioni si fanno online, qui)

Panificio

Le Polveri

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Esisteva già, Le Polveri, ma dal suo micropanificio, davvero ai limiti dell’agibilità, Aurora Zancanaro ha aperto una bakery vera. Ha scelto una zona non cool, ma che si sta muovendo, il Giambellino (qui ha aperto da poco l’enoteca Il Bicchierino che ha un enorme successo). E ha portato lì il suo pane di grande qualità e di grande acidità. Molta attenzione ai lievitati e anche agli specialty coffee (grazie al marito Gianni Tratzi, che lavora nel settore)

Le Polveri, via Vespri Siciliani 16

Giapponese

Shiro Poporoya

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Poporoya è dal 1977 a Milano ed è stato il primo sushi bar d’Italia. Negli anni il locale ha resistito a ogni vento di cambiamento, restando fedele a se stesso. Minoru Hirazawa, detto Shiro, approdò in Italia nel 1972 e lavorò nel primo ristorante giapponese italiano, a Roma, Tokio, prima di trasferirsi a Milano. Quest’anno Shiro ha deciso di fare un nuovo passo, aprendo dall’altra parte della strada di dove si trova Poporoya (che di fatto è una gastronomia), un vero e proprio ristorante, che si chiama come lui, Shiro Poporoya. Un posto pulito, tranquillo, l’opposto da quel che ci si aspetta da un ristorante giapponese: niente formalismi, niente inchini, niente lussi eccessivi. Ma ci piace proprio per quello, perché è una sorta di tavola calda giapponese, un ristorante di quartiere piacevole, dove si possono gustare in pace le specialità del locale, dal chirashi all’anguilla.

Shiro Poporoya, via Eustachi 20, tel 02 8397 2091

I migliori ristoranti di Milano – Le 100 Puntarelle 2024

puntarella vetrofania 2024

  • I locali vengono visitati durante l’anno e la lista viene aggiornata periodicamente
  • I voti vengono assegnati su 100/100 e sono il risultato di un bilanciamento tra cucina, sala, atmosfera, servizio, carta dei vini e prezzi.
  • I preferiti da Er Murena hanno un asterico 

Dove stiamo bene

  • Silvano 70
  • * Sala Bistrot 80
  • * Mestè 70
  • * Ratanà 80

Osterie contemporanee e bistrot

  • Nebbia 76
  • Trippa 80
  • * Rost 79
  • Sottobosco 70
  • Remulass 75
  • * Gloria 75
  • Ciciarà 72
  • Osteria Lagrandissima 68
  • 28 Posti 72
  • * Mater Bistrot 74
  • Via Stampa 68

Fine dining

  • Verso 80
  • * Autem 85
  • Bur 85
  • Contraste 85
  • Innocenti evasioni 79
  • Locanda Perbellini 80
  • Quadri Bistrot 80
  • * Motelombroso 85
  • Horto 80
  • Horteria 70
  • Dav Milano 80

Pizzerie

  • * Denis 75
  • Cocciuto 70
  • Giolina 68
  • Dry 72
  • * Crosta 75
  • Modus 75 

All’aperto

  • Un Posto a Milano 72
  • Erba Brusca 70
  • U Barba 66
  • Mosso 65
  • Taverna Calabiana 65 

Vegetariani

  • * Altatto 80 

Enoteche e Wine bar

  • * Sala del vino 80
  • Non la solita vineria 72
  • Vino 70
  • E/N Enoteca naturale 72
  • Bicchierino 70
  • Vinoir 72
  • Cavallante 68
  • Onest 72
  • Ciz 70
  • * Levante 70 
  • Osteria della concorrenza 75

Giapponesi

  • * Bentoteca 85
  • Shiro Poporoya 75

Cinesi

  • Gong  80
  • * Le nove scodelle 82
  • Mu Dimsun 82
  • Bon Wei 78 

Stranieri ed etnici

  • * Vasiliki kouzina (greco) 85
  • Mezè (libanese) 70
  • Cittamani (indiano) 75
  • Señorio (spagnolo) 75 

Cucina milanese e lombarda 

  • Nuovo Macello 80
  • Trattoria Sincera 78
  • Osteria del Treno 75
  • Trattoria Arlati 75
  • Ratanà 80
  • Rovello 18 78 

Tradizionali

  • Trattoria milanese dal 1933  68
  • Casottel 68
  • * Osteria alla Grande 72
  • Masuelli San Marco 82

Low Cost

  • Osteria del Biliardo 68 

Colazioni

  • * Fòla 80
  • L’Île Douce 78 
  • Pavè 80
  • Gelsomina 76
  • * Panificio Longoni 82 

Fuori dalla norma

  • * Spore 80
  • Botoi 72
  • Mirta 68
  • Pasta Madre 72
  • Tipografia alimentare 69 

Pesce

  • Polpo 80
  • A Riccione 80

Carne

  • * Macelleria Popolare 80
  • La griglia di Varrone 80
  • Don Juan 70

Birrerie

  • LambicZoon 70
  • Birra di quartiere 68

Pasticcerie

  • * Marlà 85
  • Knam 80
  • Martesana 75
  • Dolzeto 75

Gelaterie

  • Artico 75
  • Gnomo Gelato 80 

Cotolette

  • * Ratanà 88
  • Da Martino 80
  • Osteria Brunello 80
  • Rovello 78

Classici eleganti

  • Da Berti 70

A pranzo

  • * Radzora 80
  • Stadera 75

Panini

  • * Porco Brado 80

I migliori ristoranti di Milano