Green pass al ristorante, se non lo chiedono andate altrove

Greenpass al ristorante, se non lo chiedono andate altrove. Il Covid è il nemico mortale numero uno per i ristoranti, oltre che per gli esseri umani. La sua diffusione improvvisa e massiccia ha provocato chiusure che hanno mandato al lastrico molti ristoratori, costringendoli a chiudere o a vendere sottocosto. Altri hanno stretto i denti e hanno resistito. Per questo il vaccino (sempre sia lodato) e il green pass (misura dolorosa ma necessaria) sono l’unica panacea in grado di evitare un ritorno alle chiusure che sarebbe drammatico.

E per questo ci infastidiamo, anzi ci indigniamo, quando mettiamo piede in un ristorante o un locale e non ci chiedono il greenpass. Può essere una distrazione, i ristoratori non sono controllori delle forze dell’ordine, lo sappiamo. Ma è una distrazione imperdonabile. Perché mette a rischio la salute chi sta dentro quel locale. E perché mette a rischio la salute di tutto il settore della ristorazione. Ci è successo in queste settimane, più volte. L’ultimo caso al noto ristorante cinese di Milano Jubin 2, in via Padova. Un locale stretto, sovraffollato, con i tavoli molto vicini l’uno all’altra e senza fonti di aerazione visibili. Nessuno ci ha chiesto nulla. Distrazione, abbiamo pensato, colpevole ma distrazione. Ma poi abbiamo guardato su Tripadvisor.

E lì c’era questo commento, lasciato una settimana fa.

Non è l’unico caso, dicevamo. Ce n’è un altro piuttosto clamoroso. E’ il Johann Sebastian Bar o 113, locale verace sopravvissuto a se stesso, celebre per il karaoke e per una clientela anziana, che un tempo veniva da fuori Milano per partecipare ai canti. Ecco, qui siamo stati in una serata di un paio di settimane fa e incredibilmente nessuno ha chiesto nulla. Niente greenpass in un locale pienissimo nel quale si canta a squarciagola dentro microfoni che passano di bocca in bocca, non sanificati, insieme ai droplet che viaggiano allegramente nell’aere.

Basta andare un po’ in giro per verificare come la norma sia spesso disattesa. E’ grave che sia così e francamente noi nei locali che non chiedono il greenpass non ci metteremo più piedi, anche per solidarietà a chi ha dovuto chiudere e a chi chiuderà, se la situazione peggiorerà nei prossimi mesi.