#ioapro il 15 gennaio è la serrata dei ristoratori, disobbedienza per 100 mila

#ioapro il 15 gennaio è la serrata dei ristoratori, disobbedienza per 100 mila. Le decisioni del governo disorientano. Effetto di una pandemia imprevedibile, con i tassi di positività e gli Rt che oscillano paurosamente e gli ospedali pieni, ma anche di un esecutivo che non sembra avere le idee chiare e continua a prendere decisioni irrazionali. L’ultima è il divieto di asporto dai bar, provvedimento assurdo: come se fuori dai ristoranti non ci si assembrasse.

Di fronte a tutto questo è comprensibile la rabbia dei ristoratori, che un giorno acquistano il cibo e il giorno dopo sono costretti a chiudere. La rabbia sta diventando esasperazione, come dimostra la manifestazione lanciata da Modena, dove i titolari del ristorante Regina Margherita annunciano su Facebook: “#IOAPRO dal 15 gennaio apriamo la nostra attività rispettando il distanziamento e le norme anti Covid , come altre 50 mila attività in Italia apriremo al pubblico vi aspettiamo in molti per assaggiare la nostra pizza napoletana e la nostra cucina campana”.

Una manifestazione nata tra Emilia e Toscana e che sta estendendosi a tutto il Paese (si sarebbe arrivati a 100 mila ristoratori). Tenere aperto, violando le regole, in segno di ribellione contro l’ennesimo dpcm che proroga la chiusura serale. L’iniziativa, in realtà, era nata in Germania (Wir machen auf, Apriamo), ed era attecchita anche in Svizzera, coinvolgendo 300 mila ristoratori. E riguarda i ristoranti, ma anche bar e palestre. Molti gestori si stanno organizzando con Telegram (qui il link).

Manifestazione comprensibile, dunque, ma fortemente criticabile. Perché le leggi valgono per tutti e la disobbedienza civile è un’arma legittima in casi estremi. Lo sarebbe se non avessimo alle spalle 80 mila morti, 80 mila persone, amici, parenti, nonni, giovani, che se ne sono andati a causa della pandemia. E se non avessimo un sistema ospedaliero allo stremo. Di più: c’è il rischio concreto che il popolo dei no mask e dei negazionisti, insieme alle truppe folte dei sovranisti e della destra che soffia sul fuoco, strumentalizzi la protesta.

Non tutti i ristoratori, naturalmente, aderiscono, e noi vi segnaliamo il parere di questo titolare dalla Toscana.