Le sfogline tristi, mi si nota di più se bevo naturale e i presepi di pasta, Er Murena in punta di forcone

Le sfogline tristi, mi si nota di più se bevo naturale e i presepi di pasta, Er Murena in punta di forcone.

  • Le sfogline tristi Ci sono queste signore imbiancate dal tempo, con la cuffietta biancorossa, impastano dietro una vetrina, i palmi delle mani che fanno pressione per la milionesima volta sulla massa di farina e lanciano sguardi tristi come cani bagnati sotto la pioggia. Fanno pasta come se ci fosse un domani, anche se non la fanno davvero la pasta. Incarnano un ruolo, soddisfano un immaginario, perché i turisti devono fermarsi e fotografare. E così impastano anche la loro vita, in una coazione a ripetere insensata, come gli spilungoni senegalesi con la scopa di saggina che spostano mucchietti di rami da una parte del marciapiede all’altro, e poi all’altro ancora, facendo finta di pulire. (featured Bottega PorticiVos, Osteria da Fortunata, Il Marchese)

  • I presepi di pasta Poi ci sono i piatti di amatriciana di plastica e le pizze finte (peggio ancora quelle vere, esposte alle offese del tempo e della folla) che fanno mostra di sé fuori dalle trattorie turistiche del centro. Messinscene monstre, simulacri gourmet, riproduzioni imbarazzanti quasi quanto il plastico di Cogne di Bruno Vespa. Sono roccoli che trasudano pecorino e salsa di pomodoro: macchine per attirare gli uccelli/clienti con un fischio, per poi spennarli, in un infinito bracconaggio dello straniero. Di fianco a loro, talvolta ci sono i buttadentro, che forse spariranno come i casellanti in autostrada, sostituiti da queste cattedrali di cacio e pepe, presepi del cibo svilito e offeso, cimiteri del gusto e della bellezza.

 

  • Mi si nota di più se bevo un naturale o un innaturale? Quelli che prima faceva cool il vino naturale, ora fa molto più cool attaccarlo, il vino naturale, che non è naturale manco per niente, perché senza l’uomo diventa aceto, a me non la si fa belli, poi certo che li bevo e mi piacciono anche alcuni, ma quelli buoni quelli che non puzzano, anche se poi non puzzano più i naturali, ma cosa dico naturali, non esistono i naturali, però se devo dirla tutta a me i naturali non piacciono proprio, anche se non esistono poi ‘sti naturali, si sa. E bon, non so bene, tranne che mi stanno sul cazzo questi talebani del naturale, ma tra un po’ passa la moda dei talebani anti naturali e dovrò capire come posizionarmi meglio. E niente, Toffee, passami il Gravner, quello bianco, lì, sul divano.