Trattoria Monte Donato a Bologna: vista eccezionale, ma la cucina?

trattoria monte donato

Trattoria Monte Donato a Bologna, sera d'estate: cosa c'è di meglio di una trattoria sui colli, magari con terrazza vista città? Brezza dolce ad accarezzare il viso, la grande tradizione gastronomica bolognese a colmare il ventre e il mondo entrerà – anche solo per un fugace istante – nella giusta prospettiva. Questo è quanto sarebbe lecito aspettarsi dalla Trattoria Monte Donato di Bologna, inerpicata per la suggestiva Via Siepelunga, ma come spesso accade la realtà si presenta un po' diversamente dal sogno.

Risulta curioso che in una città come Bologna, "col culo sui colli" come cantava qualcuno che se ne intende parecchio, gli indirizzi in altura per gourmet siano tutto sommato abbastanza scarsi. Parliamo ovviamente della prima collina cittadina, quella davvero 'vista città'; il discorso ovviamente cambia se si percorrono svariati chilometri e ci si inoltra nell'Appennino. Mantenendosi a vista torri, tuttavia, si trovano poche o nulle proposte degne di nota e, anche per questo, il ristorante bolognese per eccellenza sui colli rimane sempre e solo uno: la Trattoria di Monte Donato.
Donato

Locale realmente storico, nasce infatti a metà dell'Ottocento, la Trattoria di Monte Donato attraversa 150 anni di storia cittadina come albergo e ristorante, prima, e come trattoria poi. L'attuale gestione subentra nel 1991 e ristruttura il locale al giro di boa del millennio, conferendogli l'aspetto attuale.
La prima impressione è molto favorevole: i lavori di riammodernamento sono stati abbastanza sapienti e non hanno eliminato del tutto lo chame d'antan che doveva avere la locanda decenni fa, sebbene al risultato contribuisca in maniera determinante l'invidiabile posizione della frazione. Il ristorante si articola in una sala al pianterreno, con un dehor coperto, una superiore e una terrazza che offre una veduta panoramica della città. Inutile a dirsi: la terrazza va adeguatamente prenotata.

pollastro

Il menu è imperniato sulla tradizione cittadina, con alcuni atout originali per i quali il locale è famoso, tra cui il celebrato pollastro croccante. Ma già ad una prima scorsa, tuttavia, ci pare di notare qualche squilibrio di fondo nel proporre – ad esempio – un identico piatto di pesce, una catalana di polpo e seppioline, sia come antipasto (a un prezzo ridotto) che come secondo. Per i primi troviamo alcuni grandi classici (tagliatelle, tigelle, polenta fritta) accanto a proposte più leggere (misticanza con fragole e anacardi tostati; farro freddo con menta, basilico e pomodorini); quasi metà delle proposte di secondi sono pollame, tra cui il famoso polletto croccante e uno spiedo di galletto al curry con verdure e luganega accompagnato con salsa chili e senape (sic!).

catalana

Al dunque, vi chiederete: l'esperienza gastronomica vale il panorama? Diciamo che l'esperienza è sicuramente piacevole, ma tutto sommato lontana dall'essere indimenticabile e per alcuni versi decisamente ordinaria. Gli antipasti sono corretti, gradevoli, ma corrono via senza regalare troppe emozioni. Le tagliatelle, per essere 'vista torri', sono a livello di sufficienza, ma nulla di più: non è il ragù di cui t'innamori. Il celeberrimo polletto è un piatto tutto sommato divisivo: o piace o non piace. Il pollo viene cotto lungamente al forno, asciugandosi molto e risultando dunque molto saporito, asciutto e croccante. Per taluni troppo asciutto, ma noi non siamo dell'avviso. Più che altro un po' scarso, quello sì. Eccellenti le patate. Lo spiedo di galletto, invece, ci è sembrato un piatto non pienamente riuscito in primo luogo per una mancata padronanza nell'uso del curry e poi perché un piatto un po' confuso, con luganega e salsa chili che non si capisce molto cosa ci stiano a fare. La curva s'innalza al momento dei dolci, tutti fatti in casa e con una mano decisamente felice, specialmente le crostate di frutta di stagione con frolle sottili e gustose. Menzione d'onore la crema catalana, sempre presente nel locale e che, cosa che altrove non succede mai, viene finalmente servita fuori frigo a temperatura ambiente e non gelata.

spiedo

Concludiamo dicendo che la Trattoria Monte Donato non è una scelta propriamente economica ma, per una serata rinfrescante fuoriporta, si può affrontare: primi piatti tra i 7 e i 10 euro, secondi tra i 12 e i 20. Vengono proposti interessanti menu completi ma, nel complesso, aspettatevi comunque un conto tra i 35 e i 45 euro a persona per un'esperienza di gusto che stenta a decollare e che difficilmente potrete catalogare come indimenticabile ma che può costituire un accettabile diversivo ai soliti nomi cittadini.

Trattoria di Monte Donato, Via di Siepelunga 118, 051 472901, www.trattoriamontedonato.it