La passione per il vino incontra quella per il cioccolato. Il risultato è una pralina di cacao ripiena di vino siciliano. La novità dolciaria è firmata Divinedelizie, start-up con sede a Gela (Caltanissetta) sbarcata sul mercato lo scorso Natale.
«L’idea è nata per caso da una sommessa tra amici: creare un dolce che mettesse insieme Nero d’Avola e cioccolato» racconta la sua ideatrice Rosa Scudera, 31 anni, giurista con il sogno di aprire un suo laboratorio di pasticceria. Fantasia divenuta realtà grazie ad Agostino Nuzzi, 50 anni, pasticcere di lungo corso che ha sposato il progetto e guidato la produzione.
«Abbiamo voluto creare un prodotto senza aggiungere farina né latte. Gli zuccheri e i grassi sono solo quelli presenti nei prodotti base da noi utilizzati per la trasformazione del semplice cioccolato in morbido ripieno» spiegano. Un’azienda nata per valorizzare i vini di Sicilia, e per poter fare impresa nel territorio. Quello tra vino e cioccolato è un abbinamento complesso, costato dodici mesi di ricerca delle materie prime più adatte e di messa a punto dell’equilibrio di gusto.
Il prodotto che ne è nato si chiama “Didì”: praline ripiene di finissimo cioccolato extra fondente al 66 per cento, con un cuore morbido al vino. Nero d’Avola da uve surmature in primis, ma non solo. «Data la varietà dei vini di Sicilia e la passione per gli stessi, l’immaginazione ci ha portati asperimentare su altri vini, quali il Marsala e lo Zibibbo» aggiunge Rosa «e non escludiamo che la ricerca possa allargarsi oltre, ad altri prodotti vitivinicoli italiani d’eccellenza. L’obiettivo, poi, è di non fermarsi al mercato domestico ma di sbarcare all’estero per portare in alto la nostra pasticceria tradizionale e i nostri migliori vini».
Dall’incontro tra i classici dolci da forno italiani con i più pregiati vini dell’isola, nascono anche panettoni e colombe con un cuore di ganache al vino ricoperti da cioccolato, e inedite paste di mandorla al Marsala e al Nero d’Avola. I siciliani, per ora, come hanno accolto questi originali mix? «Provare il vino in una versione così diversa, è stata senza dubbio una sorpresa per i clienti» risponde Rosa Scudera «ma una sorpresa decisamente gustosa».
di Natascia Gargano © Il Fatto Quotidiano / Puntarella Rossa