Mastandrea, uno chef contro la rucola

Se siete a Roma, avete tempo fino al 3 marzo per vedere lo straordinario Valerio Mastandrea nei panni di uno "chef motivazionale" in "Qui e ora", all'Ambra Jovinelli. Pièce altrettanto straordinaria di uno dei nostri migliori autori, Mattia Torre (vedi Boris in tv ma anche "Il migliore" e "456" in teatro) che rielabora una sorta di lotta di classe al tempo degli chef star mediatiche. Il cuoco Aurelio, Mastandrea, è un punto di non ritorno nell'immaginario degli chef italici. Una celebrity radiofonica che tiene un programma da un milione e mezzo di ascoltatori e che si presenta così: "Io sono un mentore, un motivatore, uno che orienta la gente. Perché gli chef oggi non devono cucinare, devono parlare, cantare, far sognare la gente". E così tra un editoriale contro la rucola (che riportiamo sotto) e una risposta agli ascoltatori, vende le sue ricette all'aria fritta, dal "brodo nella gelatina di se stesso" al "panino di cernia all'aria di basilico". Di fronte a lui c'è Valerio Aprea, disoccupato, "prova del fallimento delle politiche di inclusioni sociali", come gli dice lo chef fighetto. Si trovano a tu per tu per un incidente in motorino, del quale non vi raccontiamo l'evoluzione per non rovinare la sorpresa. Ma l'editoriale contro la rucola ve lo riportiamo integralmente.

Editoriale contro la rucola

"Rucola!
Rucola, cresci fiera fino a 800 metri sul livello del mare
Croccante, piccante, audace,
Rucola!
I tuoi fiori paglierini, le tue foglie verde, pallide, raggelate
Rucola sul carpaccio, rucola dentro al pane, rucola in barca, fuori dalla barca, in treno
Che cosa vuoi, rucola?
Sono vent’anni che ci tieni sotto e non dici la tua, dilla
Dilla, perché oggi la mia pazienza è finita, va bene?
Io ho capito molte cose, rucola
Ho capito che tu dal verduraio sei un mazzo di fango bagnato
E che al supermercato diventi bella, ricca, florida, truccata, in quelle buste bellissime
Poi le apro dentro casa e mi si riempie l’ambiente di una puzza che va via dopo tre mesi
Rucola!
Ho capito che nella pasta diventi calda e bagnata
Sei una foglia calda che mi si piazza qui in gola
Rucola.
Sono vent’anni che dura l’equivoco
Basta.
Rucola,
qui e ora,
Tu,
Muori"

Altrettanto esilarante la risposta all'ascoltatrice "Clarissa da Torino", che chiede come si cucinano le orecchiette con i broccoli, se i broccoli vadano cotti insieme o se aggiunti già lessati. Ecco cosa le dice Mastandrea:

"Non ti rispondo neanche, voglio che tu lasci quella cucina ora. Prendi il fiato, Apri le finestre, cerca il sole, Clarissa, cercati. Piaciti. Piaciti. Senti. Tutto è più importante di quello che stavi facendo. Clarissa, senti il tuo corpo, la sua corruttibilità. Iniziamo a sentirlo, ok clarissa? Senti I nervi, il sangue le vene, il tuo corpo è una festa immensa, Clarissa. Sperimentalo, ok? i suoi segreti febbrili, l’indecenza di cui è capace, usa la pancia, Clarissa, non la testa. Amati, cercati, sentiti, piaciti, trovati, Clarissa, sbrigati".

Non manca l'imitazione del degustatore di vino, che descrive il liquido che non ha di fronte come "giallo paglierino, timido ma saccente, con una vena minerale tipo Santiago, sentore di more e nota finale di crosta di pane".

Il programma dello chef Mastandrea si chiama "Qui e ora" ed è il disoccupato Aprea a spiegargliene il significato: "Qui e ora ha un significato preciso nel tennis, lo sapevi? Qui e ora a tennis vuol dire guardare la palla nel momento dell’impatto con la racchetta e continuare a guardare quel punto anche dopo l’impatto, perché se tu sei sicuro di come hai colpito, tutto il resto viene da sé, non ti devi preoccupare se la palla è dentro, perché la palla è dentro".