Alice Waters, da Berkeley a Trastevere

Svolazza direttamente dal salone del Gusto di Torino al colle del Gianicolo, la guru americana del cibo sostenibile, Alice Waters. Ospite dell’American Academy of Rome, dove ha fondato cinque anni fa il “Rome Sustainable Food Project”, presenta il libro – Zuppe – opera di una delle chef più virtuose della sua scuderia, Mona Talbott. (A breve lanceremo il concorso per farvi vincere le prime copie). Noi di Puntarella le svolazziamo intorno per giorni, prima che ci faccia intendere, un altro perché dei suoi sempre più ricorrenti soggiorni romani. 

 

Colei che in tempi non sospetti, primi anni '70 in California, si fa promotrice del km 0 e tutti quei dettami che prontamente Carlin Petrini fa suoi nell'89 quando fonda Slow Food, approda nella Capitale in sordina. Parabola vivente, dagli anni della contestazione pre '68 a Berkeley con Mario Savio, a icona di un attivismo politico che passa per le fauci e per i sensi, la sorridente signora Waters, non ce la conta giusta. 

 

Dopo aver conquistato Michelle Obama e averla condotta felicemente verso la costruzione del celebre orto della Casa Bianca, che pare produca niente poco di meno che mezzo migliaio di Kg di verdure biologiche all'anno, ( a proposito chissà che fine farà il prolifico orto se davvero Romney sfratterà Barack Obama), ci racconta essere stata coinvolta tempo fa nel progetto annunciato e mai realizzato da Alemanno, dell'orto in Campidoglio. 

 

 Il suo celebre "Chez Panisse", icona di una ristorazione sostenibile, da 40 anni uno dei 100 ristoranti migliori del mondo, per il quale si attende un mese per la disponibilità di un tavolo, 120 dipendenti, una rete articolatissima di produttori diretti e clienti affezionati che spaziano da Sean Penn, alla compagna di contestazioni giovanili Angela Davis, sembra voler approdare oltre oceano.

Alice, pelle d'angelo (da vicino non si direbbe mai che sia in dirittura per spegnere la settantesima candelina), adora l'Italia, ha trascorso una lunga estate in Sardegna e sogna di aprire un suo ristorante a Trastevere per il quale, ci viene confessato, esiste già un'idea di nome: "Downthehill". 

Sul quando ci sono varie ipotesi, intanto attendiamo il suo ritorno previsto per il prossimo autunno e teniamo nel frattempo le orecchie porcellute, ben tese. 

Chez Panisse 

American Academy in Rome