Malnutrizione, una frisedda li salverà?

Oggi è la giornata mondiale dell'alimentazione, una di quelle ricorrenze che vogliono ricordarci di tanto in tanto che il mondo è più vasto dei nostri desideri e più infelice delle nostre lamentele. Le tre agenzie Onu del polo agroalimentare (l'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Alimentazione e l'Agricoltura, il Fondo Internazionale per lo Sviluppo Agricolo e il Programma Alimentare Mondiale) vogliono sensibilizzare l’opinione pubblica sui temi della lotta alla fame, con la parola d'ordine "Primo, non sprecare" e l'invito ad aiutare le cooperative agricole. L'opinione pubblica si soffermerà qualche secondo (minuto se va bene) sui consueti dati apocalittici: 870 milioni persone – una su otto – soffrono di malnutrizione cronica. Poi passerà al prossimo show. Quanto servano queste ricorrenze è tutto da dimostrare. Sicuramente servono a parlarne, almeno per un giorno. E a parlare di chi prova a far qualcosa di concreto nel disinteresse generale. Prendi i Giovani per la Pace e i promotori della Dieta Med-Italiana. Sono studenti dell’Istituto “Galilei Costa" di Lecce e propongono una cosa bizzarra, a prima vista: utilizzare la "frisedda" salentina per sfamare gli affamati. Una boutade? Non proprio, a sentir loro. Perché La “frisedda” costa pochissimo, sfama, è realizzata con poco (solo farina, lievito naturale, acqua e sale), si conserva a lungo, è facilmente trasportabile, è perfettamente in linea con la Dieta Mediterranea ed eco-sostenibile.

Gli studenti non solo hanno pensato a quest'iniziativa, ma sono partiti con la raccolta fondi e hanno già contattato le associazioni di categoria locali per garantirsi l'aiuto nella produzione massiccia delle frisedde e l'invio di fornai salentini sul posto. Iniziativa velleitaria? Forse, ma comunque meglio del disinteresse totale. 

GPace – Giovani per la Pace • Dieta Med-Italiana  Tel. 0832.306014

Per chi volesse attivarsi in altri modi, qui c'è il sito della Fao.