Vendola-Renzi, la pizza e il self service

Comprereste una macchina usata da un uomo che ama i self service? Votereste alle primarie per un politico come Nichi Vendola che dice, testuale, "pranzare quasi tutti i giorni al self service mi ha migliorato la vita"? A noi qualche dubbio viene. Del resto siamo ciò che mangiamo. Di più: comunicare il nostro stile gastronomico serve a lanciare un messaggio sulla nostra identità. Cosa vuole dirci Vendola, quando si fa fotografare con il vassoio in mano a un self service, felice come se fosse alla Pergola? E' la sua narrazione, il suo modo di raccontarci uno stile di vita vicino alla gente comune, vicino a chi non ha soldi per andare al ristorante e non ha tempo per una pausa pranzo. Pauperismo sospetto, come tutta la sua retorica. Del resto Matteo Renzi, con la sua pizza sul camper, cosa vuole dirci? Che è un ragazzo qualunque, poco avvezzo ai riti della politica, a base di ostriche e champagne. Oscar Farinetti, che lo sostiene, dovrebbe spiegargli un paio di cose. A noi un po' di tristezza la mettono questi Vendola-Self Service e Renzi-pizza-da-camper. Meglio Pier Luigi Bersani che si scola una birra da solo all'Open Baladin? Forse. Ma quando avremo politici normali? Gente che non si fa mandare a casa cozze pelose, che non va da Assunta Madre per farsi vedere in compagnia dell'escort di turno, che non multa chi mangia i panini per strada. Quando avremo gente che sa apprezzare il buon cibo e il buon bere, senza esibizionismi né ruberie, allora forse saremo un Paese migliore.