L’asino d’oro

RISTORANTI ROMANI / MONTESACRO

Via Valsavaranche 81
Tel 06-64491305
https://www.trattorialasinodoro.it/
Aperto tutti i giorni.Lucio Sforza è quel signore con la barba ben curata, l’occhio acceso da una luce un po’ sinistra, il grembiulone bianco e inguardabili crocs rosse che ogni tanto s’affaccia dalla cucina. Chef orvietano di una certa notorietà (già tre gamberi), ha lasciato il suo piccolo locale umbro per approdare a Montesacro, in un’anonima stradina dal nome misterioso e impronunciabile, Valsavaranche. Da un paio di mesi, dopo lunghi lavori travagliati, tra i palazzoni di periferia spicca il biancore accecante delle vetrine del suo ristorante, sormontate dalla scritta L’Asino d’oro, vergata in un carattere incongruamente anni ’30.

L’AMBIENTE Design d’impatto (firmato Gianfranco Pigozzi, studio Gaudion), luminosissimo e spazioso, tutto dominato da un bianco reso algido dal neon, L’Asino d’oro dispone di un’unica grande sala, nella quale alcuni tramezzi di cemento grigio creano aree separate. Alle pareti lunghe file di bottiglie retro illuminate. Sui bianchi tavoli (Saarinen) e sedie (Jacobsen), riposano linde tovagliette di carta. In sottofondo, musica classica che non disturba. Poteva essere un ristorante raffinato, l’Asino d’oro, ma basta sbagliare l’illuminazione e subito casca l’asino: la purezza scandinava diventa algidità e la raffinatezza si trasforma in desolazione da mensa high tech. Ed è un peccato perché la cucina dell’uomo con le crocs merita una segnalazione, se non altro perché introduce sapori d’alta cucina e ricette umbre ed etrusche nel panorama romano, e romanesco, della ristorazione cittadina.

LA CUCINA Si comincia posando il cappotto su un appendiabiti e, appena seduti, ecco in omaggio un ottimo patè di fegato, cremoso al punto giusto. La carta è spiazzante per chi si aspetta la solita lunga teoria di cacio e pepe e saltimbocca alla romana. In lista ci sono piatti di una buona consistenza, non adatti a vegetariani e a signorine di scarso appetito. Menu di territorio con ingredienti di qualità. Assaggiamo il baffo alla salvia e aceto, che è il modo orvietano per chiamare il guanciale di suino: ottimamente rosolato in padella, croccante e mortale per la salute, comme il faut. Buono ma non indimenticabile il cacio forte, formaggio di capra stagionato dodici mesi, lievemente piccante, servito con pere e mele. Deludono un po’ gli gnocchi di patate con il rancetto: cipolla e pancetta non legano con lo gnocco che se ne sta sulle sue, renitente a socializzare con il sughetto. Ottime, invece, le polpette di pane con cipolla, saporite e morbide. Come pure morbidissimo è il cinghiale in dolceforte, altra ricetta umbra: la carne marinata, stufata e speziata con chiodi di garofano viene condita con cioccolato amaro sciolto.

PIATTI DAL MENU Baffo alla salvia e aceto (9), frittata di castagne (10), fegatelli al finocchio (10), mazzafegate in padella (8) Coratella d’agnello (10) Sanguinaccio in padella con passito (8), Cacioforte con pere e mele (10), prosciutto di cinghiale pecorino, finocchi stufati all’arancia (4), verza riccia ubriaca (4), erbe di campo in padella, passata di ceci (9), strangozzi con broccoli e acciughe (10), gnocchi di patate con rancetto (12), spaghetti all’uovo con i carciofi (13), fettuccine con ragu bianco di cinghiale (14), rigatoni al sugo di pajata (14), polpette di pane in bianco con cipolla (12), cinghiale di dolceforte (19), lesso rifatto con le patate (20), lingua di vitello in salsa verde (16), trippa in umido (12), animelle al vin santo (19), capocollo (16) baccalà (16), fegato di vitello, involtino al sugo (13).

IL CONTO Considerando una pasta (12), un cinghiale (19), un carciofo (4) e l’acqua (2) si va a spendere 37 euro. Noi abbiamo preso una bottiglia di Gaudio, buon vino orvietano (24)

BONUS La cucina di alta qualità a prezzi elevati ma non troppo e l’innesto in città, per di più in periferia, di ricette non romane. Per chi vuole comunque spendere meno c’è l’encomiabile “pranzetto” a 12 euro

MALUS
il design scandinavo del tutto fuori luogo rispetto all’habitat di quartiere e un po’ raggelante, soprattutto se il locale è vuoto.

I VOTI
Cucina: 7
Servizio: 7
Ambiente: 5
Prezzi 6

Link Utili Passione Gourmet