Invasione di pizzerie a Milano, anche dieci in una piazza

Foto Pagina Facebook Berberè

Invasione di pizzerie a Milano, anche dieci in una piazza.

Ci avete mai fatto caso? A Milano, e probabilmente anche in altre città, c’è un’invasione di pizzerie. Avanzano, ultracorpi visibilissimi, e occupano le piazze più importanti, i luoghi più remoti e impervi, si accavallano, si mettono in fila indiana. A Milano è in arrivo nell’autunno 2023 un’infornata di sette nuove pizzerie. Tutte gourmet, naturalmente, che ormai la pizza normale non si porta più.

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Invasione di pizzerie, Moscova

L’altro giorno passeggiavo in largo La Foppa, a Moscova. Ne ho contate dodici solo nella piazza e negli immediati dintorni. Non ci credete? Contiamole. Arrivando da via Moscova incrociamo quasi all’angolo con la piazza la storica Gambarotta (1) fronteggiata dal pizza e kebab Ayasofya-Santa Sofia (2). Ci affacciamo sulla piazza.

A destra, ecco Panarello (3) e Princi (4) , panifici che sfornano pizze in quantità. Adiacente, al posto di  Orecchiette Pret-a-porter (durato un lampo, dopo la resistenza strenua degli storici tabaccai) è arrivata (indovinate) una pizza al taglio, non una qualunque ma Alice pizza (5). Dalla parte opposta, vicino all’edicola e al Caffè Napoli, c’è Rosso Pomodoro (6), che resiste da anni. Recentissima, invece, Assaje (7), smisurata pizzeria (gourmet, naturalmente). Nel triangolo di intersezione tra largo La Foppa, via Varese e via Volta troviamo Lievità (8), due spicchi Gambero rosso e vincitore di 4 Ristoranti di Alessandro Borghese (ci tengono a scriverlo a caratteri cubitali in vetrina).

A dieci passi da Lievità, ecco la famigerata Crazy Pizza (9), introdotta da una distesa di fiori, che servono a rendere più bucolico il conto finale. Cosa manca? Denis pizza di Montagna (10), che è all’angolo con via Statuto. E volendo fare qualche passo in più, ma non troppo, trovate Biga (11) su via Volta e Dry (12) su Solferino. Forse ne dimentico qualcuno, ma bastano?

Sette nuove aperture

denis milano pizza di montagna

No, non bastano, perché un’anticipazione di Scatti di Gusto ci dice che ne stanno arrivando sette di nuove: una seconda Biga (via Pollaiuolo, Isola), la seconda Denis (in via Melzo, altra strada più affollata di Times Square), la quinta Cocciuto (via Turati), Don Tano (viale Vittorio Veneto, al posto di Dry numero due), la seconda Quartieri Spagnoli, in corso Sempione, la sesta Fra’ Diavolo (sempre in viale Vittorio Veneto, al posto di Frank), la seconda Filante (via Vigevano).

Bastano? No, non bastano mai, a quanto pare.  Già negli ultimi anni avevano aperto una caterva di pizzerie: Modus, Mosso, Corner 58, Confine, Dav, Ciro Cascella 3.0, Federico dal 1929. E l’ultima, da noi deprecata, Vincenzo Capuano, tutta da sforbiciare. Non abbiamo neanche fatto in tempo a fare la nostra meditatissima classifica delle migliori pizzerie di Milano (che sostituisce la decrepita), che ci tocca aggiornarla. Per non parlare poi delle sceneggiate di qualche pizzaiolo sopra le righe (da Sorbillo al solito Capuano)

Una domanda, due risposte e una proposta

Ma la domanda è un’altra? Perché aprono così tante pizzerie a Milano? E non sarà una bolla? Non sono destinate a cannibalizzarsi? Non finirà in una guerra con i pizzaioli che si tirano filoni di pane e pomodorini e si prendono a pugni tutti infarinati davanti alla Milano del design e della moda? Non sarà il caso di cambiare rotta prima che sia troppo tardi?  C’è da dire che probabilmente le pizzerie aprono per due motivi.

1 Dal punto di vista dei proprietari, hanno una grande capacità di fare margine di profitto, visto i costi bassi delle materie prime (anche se in crescita) rispetto ai prezzi che riescono a spuntare e soprattutto alla moltiplicazione dei coperti e alle economie di scala che si ottengono dalle catene (non è un caso che siano quasi tutte catene quelle che prosperano di recente)

2 Dal punto di vista dei clienti, perché consentono di mangiare con 20-30 euro. Dove lo trovi un ristorante dove esci con uno scontrino di 20 euro? Ma pure di 30.

Conclusione. Visto che non si può vivere di sola pizza, conviene inventarsi qualcosa di nuovo. Conviene dismettere i ristorantoni dalle pretese stellate e trovare qualche formula di ristorazione più smart. Vorremmo dire street food se non fosse abusato. Tapas, se non fosse abusato. Mezze porzioni, se non fosse antiquato.

Insomma, come direbbe Borghese: ristoratori, inventatevi qualcosa di nuovo!

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