Minzo, ma quanto hai magnato?

Ha magnato tanto il Minzo in questi mesi. Con la sua carta di credito aziendale, fornita generosamente dalla Rai nella persona di Mauro Masi, Augusto Minzolini ha contribuito notevolmente a risollevare le sorti della ristorazione romana, depressa da una crisi strisciante. E se è vero, come diceva il fu Silvio Berlusconi, che "i ristoranti sono pieni", è stato vero probabilmente soprattuttto in quelli frequentati da Minzolini, dall'amica deputata Pdl Gabriella Giammanco e dai suoi amici (nella foto è con il titolare di Assunta Madre e, a sinistra, Paolo Berlusconi). A partire da Bastianelli al Molo, visitato ben 14 volte in un anno. Ristoranti di lusso, ma anche di qualità. Perché tutto si può dire del Minzo, che quando non fa gli editoriali al Tg1 è anche molto simpatico, tranne che non sappia vivere. E allora vediamoli questi ristoranti.

La lista l'ha fatta il bravo Goffredo De Marchis, su Repubblica, spulciando dalle carte della Finanza. Il Minzo, tra una difesa del Cavaliere e una telefonata alla Santanché, ha visitato La Vecchia pineta, noto e pregiato ristorante di Ostia. Poi il pluripremiato dalla Michelin e pluricostoso Mirabelle, dove avrà gustato, a spese nostre, s'intende, l'ottima terrina di foie gras tartufata con gelatina al Sauternes. Il Flame, tristemente noto per essere di proprietà di Flavia Vento, intellettuale dal pensiero piuttosto debole. E poi ancora l'Harry's Bar di via Veneto, location adatta al suo stile di vita. Il pariolino e costosissimo Gallura. Ma che Minzolini sappia mangiare lo dimostra con questa triade straordinaria: il fantastico Aroma di Palazzo Manfredi (con 200 euro te la cavi, vino escluso), il Girarrosto Fiorentino e, incredibile, perfino Cesare, che si immagina essere l'ottimo e per nulla costo Cesare al Casaletto.

Ma il suo preferito in assoluto resta Bastianelli al Molo. Il Minzo, tra un editoriale fumigante contro la sinistra e un omissione di notizia, si è spinto ben 14 volte in un anno a Fiumicino per gustare il crudo imperiale, le bavette con gamberoni rossi, le ostriche e i tartufi di mare. Per una spesa complessiva, a Bastianelli, di 2351,70 euro. Un'orgia di cibo, molta strada percorsa e molte strisciate di carta di credito per l'uomo che recitò in "Io sono un autarchico". Autarchico ancora, ma a spese nostre.