La pizzeria che truffava con il Pos: pizze anche a 900 euro

la truffa della pizzeria con il pos
Foto @Nik Owens via Unsplash

La pizzeria che truffava con il Pos: il furto scoperto da un cliente abituale di un locale di Busto Arsizio che in pochi mesi si è visto scalare dal conto circa 6.500 euro.

 

Il furto è stato scoperto da un cliente abituale di una pizzeria d’asporto di Busto Arsizio, in provincia di Varese, perché nel giro di pochi mesi si è visto addebitare circa 6.500 euro sul conto. Addirittura per una pizza aveva speso oltre 900 euro! Ma come è possibile che l’uomo non si sia accorto di nulla? A farlo è stata la moglie, contestataria del conto, che ha notato il plafond mensile di 5 mila euro superato. A quel punto, la coppia ha controllato la lista movimenti, scoprendo che tutti gli addebiti importanti arrivavano dalla pizzeria di fiducia, dove si recavano settimanalmente.

Denunciato il furto, il titolare della pizzeria – nota nella zona e con molti clienti fissi – è finito a processo con l’accusa di truffa aggravata da abuso di prestazione d’opera, come riportato dal quotidiano locale La Prealpina.

Le modalità della truffa

A seguito della denuncia, le forze dell’ordine hanno ricostruito la vicenda, andando a scoprire le modalità della truffa. Secondo quanto emerso, il meccanismo era piuttosto semplice, basato interamente sul rapporto di fiducia tra cliente e titolare. Un rapporto amichevole, possiamo dire, che non ha mai fatto sorgere dubbi sui comportamenti del proprietario al momento del pagamento.
Come avveniva, dunque, la truffa? Con la scusa del Pos rotto, o per problemi di linea, il pagamento veniva ripetuto più volte, facendo immettere il pin. In realtà, tutti i tentativi andavano a buon fine, solo che al cliente veniva detto il contrario fino alla consegna dello scontrino, che per lui risultava effettivamente corretto. Ma nel frattempo una Margherita gli era costata davvero cara.

 

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