Il Borgo Gradis’ciutta, degustando il Collio e i prodotti tipici goriziani

Gradis'ciutta
Gradis'ciutta

Il Borgo Gradis’ciutta. A due passi da Gorizia, c’è un minuscolo borgo vitivinicolo: si chiama Gradis’ciutta. Ma facciamo due passi indietro. Dove ci troviamo con esattezza? Gorizia è nell’area sud-est del Friuli-Venezia-Giulia, segna il confine con la Slovenia ed è vicina a Trieste, quindi in un punto strategico: tra le Alpi, le Dolomiti e l’Adriatico. Basta, infatti, recarsi a Grado per immergersi nel mare. Il Borgo di Gradis’ciutta è una nuova struttura ricettiva, aperta nella primavera 2022, nel cuore delle colline del Collio che nasce dal recupero e dalla valorizzazione di un palazzo del Cinquecento. Le camere possono ospitare, oggi, 25 persone.

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crediti Simonediluca, Gradisciutta, San Floriano
Gradisciutta, San Floriano – photo credits Simonediluca

Il Borgo nasce in seno all’azienda agricola Gradis’ciutta e ne abbraccia lo spirito green. Robert Princic è il titolare di questa realtà che conta 40 ettari a San Floriano del Collio e produce 200 mila bottiglie l’anno che, con l’annata del 2018, ottengono la certificazione biologica. Il Collio è stata la prima realtà in Friuli Venezia Giulia a ottenere la Denominazione di Origine Controllata e la terza denominazione in Italia. Il nome particolare del borgo e della cantina deriva dalla contea di Gradisca: grad significa castello in sloveno e per gradisca si intende una piccola fortificazione.

A Gradisc’ciutta è possibile persino comporre il proprio Collio. Come? Si può partecipare prenotando l’esperienza enologica “Crea il tuo Collio Bianco” in cui ogni partecipante crea il proprio uvaggio – scegliendo diversi vitigni per realizzare il blend perfetto – guidato dal personale di Gradis’ciutta. E si anche può partecipare in prima persona alla vendemmia o aderire alla formula del Nature bathing con la pratica dello yoga in vigna.

Masterclass e ricette 

Chiara Canzonieri, foto Giorgia Basili
Chiara Canzonieri, foto Giorgia Basili

Nel borgo di Gradis’ciutta è possibile organizzarsi per delle vere e proprie masterclass con chef del territorio per imparare le ricette della gastronomia locale. Con Chiara Canzonieri (classe 1983) è un piacere provare a replicare la ricetta tradizionale degli gnocchi di patate ripieni di susine. Vengono conditi solitamente con burro fuso, cannella e una spolverata di zucchero di canna. In alternativa ci si può cimentare nella frittata alla goriziana che contiene ben nove varietà di erbe spontanee (da abbinare con un Sauvignon), il frico in un bottone – morbido o croccante – con patate crude o cotte (da abbinare a un Collio bianco), il liptauer, una cremosa miscela di formaggi piccante (da accostare a un Malvasia).

master class con Chiara Canzonieri gnocchi con susine, foto Giorgia Basili
Masterclass con Chiara Canzonieri: gnocchi con susine. Foto Giorgia Basili

Robert Princic è anche pronto con la sua calda accoglienza a disporre per voi picnic in vigna o degustazioni. I suoi vini sono perfetti da provare con il prosciutto di Cormòns, altra perla del territorio goriziano.

Dove mangiare nei pressi di Gradis’ciutta

Osteria a La preda de la Subida
Osteria a La preda de la Subida

Per chi volesse fare un giro nei pressi di Gradis’ciutta, consigliamo di fermarsi alla Preda de La Subida. Qui si può trovare ospitalità in diverse forme: è possibile soggiornare grazie alle “case” in stile rustico nel bosco, alle “dimore” parte integrante dell’acetaia o a formule su misura; ci si può fermare altrimenti per delle colazioni (20 euro a persona), pranzi o cene.

C’è poi la Trattoria al Cacciatore La Subida che è stato insignito di una stella Michelin nel 2007, rinnovata ora nell’edizione 2024. Qui si può scegliere tra le degustazioni da 7 portate (90 euro) e da 5 (75 euro) bevande escluse, oppure c’è la degustazione con 6 vini al calice (+50 euro) e 4 vini al calice (+35 euro). I percorsi sono due. Il menu “dalla scatola dei ricordi” propone ad esempio la dadolata di cervo; i fiori di sambuco, le pere e le noci (bocconcino di formaggio, pere e noci in sciroppo di fiori di sambuco con anelli di cipolla dorati) e gli zlikrofi, i famosi tortelli della Valle d’Idrija, ripieni di patate ed erba cipollina.

Noi abbiamo provato la tartare di toro (manzo maturo) con albicocca, chips di pane, uvetta e noci. 

Gorizia: cosa vedere e dove mangiare

Trattoria a La Luna, foto Giorgia Basili
Trattoria a La Luna, foto Giorgia Basili

Gradis’ciutta, come abbiamo anticipato, si trova a due passi da Gorizia, città di confine nel vero senso della parola, spaccata in due da una sorta di direttiva: in Piazza Transalpina puoi essere in due nazioni contemporaneamente, mettendo un piede in Italia e uno in Slovenia tanto che Gorizia e Nova Gorica, insieme, saranno Capitale Europea della Cultura nel 2025. Si tratta di un luogo ricco di storia, con le sue tradizioni artigianali sono legate alla seta e all’arte dei merletti delle Orsoline che arrivano dal Belgio.

E naturalmente non mancano i ristoranti da provare. Proprio al centro si trova La Trattoria alla Luna, locale storico con 60 coperti e piccolo tesoro dove sentire il calore umano dei proprietari che servono piatti della tradizione. Potete provare – a seconda della stagione in cui andate – la iota estiva (patate, fagioli, cappucci rossi) o la iota invernale con cappucci bianchi. Vi suggeriamo di provare lo Spumante Sinefinis ad inizio pasto per gli antipasti: lolli-pop, il salame cotto nell’aceto, le kipfel (patate salate). E come primi gli gnocchetti di pane alla goriziana, serviti col sugo di carne. Per secondo, provate invece i Ćevapčići, polpettine di carne tritata a forma cilindrica, e le patate in tecia alla gorizianaA fine pasto, il liquore alla rosa di Gorizia, delizioso, vi permette di fare la conoscenza con una specialità autoctona, unica nel suo genere: si tratta della Rosa di Goriziaun radicchio che vanta la forma del fiore e viene venduto 28 euro al chilo. Può essere acquistata solo sul posto per la sua rarità ed esclusività.

 

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