Addio a Jannacci, parlando con i limoni

  FUNERALI DI VINCENZO ENZO JANNACCI IN SANT AMBROGIO

Ohè, sun chì. Ma come dove? In pizzeria, via strambio 6, a Milano. Quale rumore? Ah è la pioggia che scherza con la saracinesca. E tu dove sei? In Sant’ambrogio? Al mio funerale? Ma benedetto ragazzo, mi sun chi che mangio la mia acciuga, cosa ci fai lì? Vabbè e come sono le esequie, dimmi. Non si vedono le rughe dentro la bara, è un bel vantaggio. Ma è proprio necessario poi, vedersi le rughe, farsi guardare nella faccia? Comunque dev’essere un bello spettacolo, vedersi passare, andare di là. Ci sarà la crema per le acciughe di là? Di qua invece poche soddisfazioni. Mai una cotoletta. Neanche un krapfen. Io son sempre qui a parlare con i limoni, roba senza risultato. Ora mi piacerebbe un bel sole che scalda gli orti. E anche vedere uno che piscia da sotto in su.

FUNERALE DI ENZO JANNACCI

Ma dimmi, in Sant’ambrogio c’è il Paolino?, Non me l'ha mai perdonata il "Mario", che l’unica cosa di buono che ha fatto è non avere voluto figli. Ora lo starai pensando anche tu Paolino, che tra vent’anni chissà in quanti saremo, in quanti rideremo. Io di sicuro non ci sarò, non sarò lì ad ascoltare l’eco che hanno messo nel finale.

strambio 6 interno

Però che roba questa pizza, son vent’anni che vengo in via Strambio, chimico, e da vent’anni ogni tanto mi fermo lì, con la forchetta in mano. Guardo la saracinesca, e penso al Gaber, a De andrè. Bestemmio e penso: ma com’è che son tutti morti? Ora basta però, siamo feriti quanto basta. Lì come va, vi divertite?

FUNERALE DI ENZO JANNACCI

Enzo, qui in chiesa ci son tutti. Vedessi che facce. Facce bellissime, che io ne sceglierei venti a caso e ci farei su due commissioni di saggi. Una signora anziana si lamenta: "Qui c'è troppa gioventù". Un'altra vede passare il Cerri (Franco) con il suo loden verde fresco d'ammollo e lo addita alla figlia: "Ma non li conosci questi, son datati". C'è Alberto Fortis, che tutti dicono "dev'essere un cantante, ma non mi ricordo come si chiama". Paolino Rossi c'ha gli occhiali per non farsi riconoscere ma uno l'ha visto e gli ha dato un bigliettino da visita. Lui è rimasto lì con il biglietto in mano: "Oh, ma si può, un bigliettino dei repubblicani a un funerale?".

FUNERALI DI VINCENZO ENZO JANNACCI IN SANT AMBROGIO

Enzino, dovevi esserci. Il prete ha fatto un incipit straordinario, un colpo basso: "Si potrebbe tutti andare al tuo funerale. Per vedere se la gente piange davvero". Io non volevo ma come si faceva a non piangere? E come si faceva con Vincenzina suonata così, in chiesa, nel silenzio della gente che ti voleva bene? Poi c'è stata la litania dei santi e ho pensato che te la ridevi. Ne han detti cinque o sei, poi son arrivati a Santa Tecla, e ho pensato che era il tuo. Alla fine han tagliato corto con un trucco, "e i santi tutti". All'uscita c'era la banda degli ottoni che cantava "L'era tardi". A me mi è venuto da dire, così, per scherzo, "gh'è il Rino" e un signore anziano davanti si è girato e tutto serio mi ha fatto: "emm faa anca la guerra insemma". E niente, poi siamo usciti, sono andato a casa e mi son messo a parlare con i limoni. Dopo un po' avevo il naso sporco di gazzosa.

"Roba che mi domando e poi?"