Cominciamo dalla fine. Arriva a tavola il solito piattino con il biglietto da visita del ristorante e il preconto. Lo fotografiamo di nascosto pensando, “eccola là (pron. eccaallà), ‘n artro che ruba, peccato…”, paghiamo e ce andiamo. Giusto il tempo di fare sei passi e dal ventre del locale una vocina urla, “signoreeeee…”. Ci fermiamo increduli, ci voltiamo e vediamo la camerierina che ci aveva appena servito correrci incontro e giustificarsi: «Lo scontrino! Sa, quello era solo il preconto…». E così, rallegrati dal gesto candido e sincero (davvero), ci troviamo adesso con l’anima leggera davanti al computer a poter scrivere bene di questo nuovo ristorante trasteverino, aperto da pochi mesi in quel tratto di strada che collega piazza San Cosimato e piazza Santa Maria in Trastevere, a due passi dalla tomba dei “Rigatoni Democratici” (locale un tempo apprezzato, ormai trappola per turisti della categoria peggiore). Si chiama Mama eat ed è la versione romana di un noto locale napoletano.
L’idea del business è quella di un locale per tutti, per celiaci e non, che interpreti la tradizione napoletana attraverso l’uso di prodotti sempre freschi (una rarità nel mediocre scenario di Trastevere). Quindi due cucine diverse con due diversi chef per un unico menu.
A questo punto occorrerebbe aprire una parentesi sulle pizzerie napoletane al di fuori di Napoli. Un argomento delicato che in realtà, a trattarlo come dovrebbe, rischierebbe di esporre l'editore di Puntarella Rossa a pericoli di natura penale. Quindi lasciamo perdere e torniamo al nostro Mama eat.
Nel menu trionfano tutte le grazie partenopee, fritti, sfizi (parola agghiacciante che fortunatamente non compare nel menu), pizze e primi, oltre ai secondi con e senza carne. Segnaliamo le crocchette e gli arancini (questi ultimi anche nella curiosa rilettura al pistacchio) servite in porzioni classiche o al metro. Interessanti anche i rotoloni, cioè delle pizze classiche ma arrotolate prima e poi cotte al forno. Da provare anche gli stringozzielli, pasta di pizza fatta strisce, poi fritta, e imbevuta di sugo al pomodoro. Non proprio leggerissima, ma gustosa. E poi i classici: penne alla Sorrentina, linguine alla Nerano, rigatoni allo Scarpariello.
Bonus: grazie a una combinazione a dir poco fortunata di eventi astronomico geografici, la strisciolina di asfalto adattata a dehor, all’ora di pranzo, è presa in pieno da una lama di sole che squarcia i palazzoni di Trastevere garantendo calore naturale e luce in quantità. E poi, come detto, il menu per celiaci.
Malus: il servizio è attento e pieno di buona volontà, però deve crescere in qualità netta. La presentazione dei piatti è praticamente casuale.
I voti di Puntarella:
Ambiente 6,5
Cucina 7
Servizio 6
Ristorante Mama eat, Via di S. Cosimato 7/9 tel 5806222 www.mamaeatroma.it