Non avevano nulla da temere

Jean Louis Forain Au Restaurant

Jean Louis Forain Au RestaurantUna lettura estiva, tratta da "Le Cose", di Georges Perec

"…spingevano la porta di un ristorantino e, con una gioia quasi rituale, si lasciavano permeare dal calore dell'ambiente, dal ticchettio delle forchette, dal tintinnio dei bicchieri, dal rumore felpato delle voci, dalle promettenti tovaglie bianche. Sceglievano il vino con aria compunta, spiegavano il tovagliolo, e avevano allora l'impressione, bene al caldo, a tu per tu, fumando una sigaretta che avrebbero schiacciato un istante dopo, appena cominciata, all'arrivo degli antipasti, che la loro vita sarebbe stata solo l'inesauribile somma di quei momenti propizi e che sarebbero stati sempre felici, perché meritavano di esserlo, perché sapevano rimanere disponibili, perché la felicità era in loro…

Sedevano l'uno di fronte all'altra, si accingevano a mangiare dopo avere avuto fame, e tutte quelle cose – la tovaglia bianca di grossa tela, la macchia azzurra di un pacchetto di Gitanes, i piatti di terraglia, le posate un po' pesanti, i bicchieri a calice, il cestino di vimini pieno di pane fresco – componevano lo scenario sempre nuovo di un piacere quasi viscerale, al limite del torpore: l'impressione, quasi esattamente contraria e quasi esattamente simile a quella procurata dalla velocità, di una straordinaria stabilità, di una straordinaria pienezza. Fin da questa tavola imbandita, avevano l'impressione di una perfetta sincronia: erano all'unisono con il mondo, ci erano immersi e ci si trovavano a loro agio, non avevano nulla da temere". 

"Le Cose" – Georges Perec – Einaudi