La sacerdotessa del sorbetto

Il gelato è una religione. I veri fedeli non conoscono stagioni e per andare nei loro luoghi di culto sono disposti a veri e propri pellegrinaggi. Perché il gelato, prima di tutto, fa bene allo spirito. È un integratore di felicità. Lo si potrebbe dire di qualsiasi buon cibo, è chiaro, ma il gelato è rapido, facile, immediato, ne basta una piccola dose, possibilmente giornaliera, gli zuccheri entrano subito in circolo, ed è fatta! Si può vivere di solo gelato? Personalmente ne ho avuto più volte la tentazione e chi mi conosce può confermarlo. Sono stata vista “fare capricci” finché non trovavo una gelateria (e questo posso confermarlo anche io), o considerare come fatto inammissibile andare in un posto e non provare almeno una gelateria locale.
Potrei giustificarmi dicendo che non sono un caso così raro. O avvalendomi di svariate dichiarazioni mediche sulle proprietà nutrizionali del gelato. La verità è che non servono giustificazioni perché, e non sono necessari dati scientifici per dimostrarlo, il gelato innesca una produzione di endorfine provocando uno stato di benessere. Ecco perché è importante essere esigenti cercando la qualità e allo stesso tempo indulgenti con le proprie personali e talvolta inconfessabili perversioni (chissà, forse c’è ancora qualcuno che non sa resistere al gusto “puffo” che magari tornerà in voga con la prossima uscita del film).
Non esiste infatti una ricetta univoca della felicità. Io, per esempio, sono una “sacerdotessa” del sorbetto. Per me un gelato di frutta che contenga latte o panna è imperdonabile, a parte il cocco che tecnicamente da molti non è considerato frutta. Mi piace il cono e non la coppetta e non amo che qualcuno decida per me (molti sanno a chi mi riferisco) come devo mangiare il gelato.
Non si tratta di convincere chi dice “io con il gelato non ci faccio un granché” (e poi scopri che ancora si commuove al ricordo degli “spaghetti” o della coppa primavera di Tony) ma di avere una mappa di porti sicuri nella città, di centri benessere dell’anima, di rifugi per viandanti metropolitani in cerca di quel piccolo ristoro “contro il logorio della vita moderna”.
Ovunque voi siate, ovunque vi troviate, avere a disposizione l’indirizzo della gelateria più vicina è una garanzia in caso di emergenza felicità.
Dunque, si parte…