Grom a Puntarella: “Miglioreremo”

Dopo la recensione acidella di Puntarella (qui), che aveva stroncato la neonata filiale romana di via della Maddalena, il cofondatore della catena di gelaterie Federico Grom in persona, da Torino, utilizzando il suo Ipad personale, ci ha risposto. Poche righe, per carità, che la sobrietà in Piemonte è un bene primario. Però quanto basta rassicurarci: "Lavoreremo alacremente, come sempre, per migliorarci". E non ha perso tempo mister Grom. Due giorni dopo la risposta, nel negozio sono comparsi due enormi condizionatori d'aria e un cartello con la scritta "Cercasi personale". E, per incanto,  il gelato ha smesso di gocciolare giù per i coni, nonostante il caldo estivo.

Le parole di Mr Grom – mettendo da parte il nostro entusiasmo per l'eleganza di quell' "alacremente" – sono proprio quello che ci vuole per chiudere quel piccolo dibattito nato, in questi giorni, dalla suddetta recensione.

Un dibattito che ha diviso i nostri lettori sostanzialmente in tre posizioni: i grommeentusiasti, i gromdelusi e i furbacchioni. Sul profilo facebook di Puntarella, Alessandra Celi dice di non essere assolutamente d’accordo con noi in quanto “la qualità della materia prima è alta e il gelato molto digeribile. E il problema del personale  è un evidente problema di gestione iniziale”. Tommaso
Piotti, qualche riga più sotto, risponde ad Alessandra dicendo che “non c’è nessun accenno alla qualità del gelato nel pezzo di Puntarella”, che lui condivide. Molti altri lettori, in effetti, oltre ad Alessandra Celi, hanno voluto smontare la critica di Puntarella – con più tenacia dello stesso signor Grom – puntando sull’ottima qualità del gelato servito. Sempre su facebook, Erminia Frigerio, dando un colpo al cerchio e uno alla botte, dice: “L’esasperante lentezza non toglie nulla alla bontà”. Una posizione condivisa da Luko: “Il gelato è buonissimo, ma concordo sul fatto che la fila sia troppo lunga”. E poi c’è Silvia che dice: “Mah, ci sono stata un paio di volte, non l’ho trovato poi così malvagio”.
Ecco, partendo da quest’ultimo commento, approfitto per chiarire ulteriormente quanto ho detto nel pezzo di qualche giorno fa.
L’alta qualità del gelato di Grom, le materie prime e la sua storia non sono mai state in discussione. Noi di Puntarella conosciamo bene il marchio, avendo avuto più volte a che fare con il gelato di Grom in diverse città, da Milano a Perugia, Torino compresa. Io personalmente ho scritto, a un mese dall’apertura della sede romana, un pezzo di critica perché mi sembra  chiaro che da un marchio così importante ci si aspetti l’eccellenza. E a Roma l’eccellenza, per vari motivi di gestione, non c’è. L’eccellenza non è solo il gusto ottimo della Crema di Grom e del Cioccolato extrafondente. L’eccellenza è la combinazione di tanti fattori che rendono al cliente ideale l’esperienza dell’acquisto del gelato di Grom: una fila sostenibile (anche a Torino c’è quasi sempre la fila, ma perché ci sono decine e decine di persone che occupano anche il marciapiede per provare il famoso gelato, non perché i ragazzi un po’ addormentati  fanno un gelato ogni 5 minuti), un ambiente ospitale (a luglio, con il caldo di Roma, una gelateria non può avere la stessa temperatura di un forno), una certa vivacità complessiva (forse sembra una richiesta eccessiva questa, ma da un gelateria che nasce non dal caso ma da una precisa filosofia, che professa, anche attraverso messaggi appesi su tutti i muri del locale, la vita sana e l’alimentazione di qualità, io sarei piacevolmente colpita da un gelataio che mi sappia anche dare qualche basilare indicazione sui pregiati gusti che serve).

E poi c’è la questione del gelato sciolto che, a differenza di quanto scrive Luko nel suo commento (dice che è normale ovunque per il caldo) non è normale affatto, non a quei livelli, dove gli inservienti sono costretti a sistemare la panna con il cucchiaino perchè è troppo liquida per reggersi e a pulire più volte la coppetta con il fazzoletto mentre sistemano il gelato (mi devo portare il bavaglino apposta quando vado da Grom d’estate?).
Tutte le osservazioni fatte nel pezzo, come sempre accade per le critiche di Puntarella, sono frutto di un’accurata ricerca. Io personalmente non esagero se dico che in quest’ultimo mese sono stata da Grom due volte a settimana e ho riscontrato con delusione i problemi di cui ho parlato. Del resto, cara Silvia, non credo che il gentilissimo signor Grom, dopo aver fatto tanto per aprire il suo locale nel centro di Roma,  sarebbe così contento di sentirti dire: “Non l’ho trovato così malvagio”.

 

La notizia dell'arrivo di Grom a Roma

La "bocciatura" di Puntarella a un mese dall'apertura