Il crudo perfetto. Da Dalla a Gainsbourg

Quarta puntata di “Piatti al Vinile”, rubrica quindicinale di Puntarella Rossa sul supplemento settimanale del manifesto “Alias”, nella sezione Ultrasuoni. Un ristorante milanese e due romani. E naturalmente la musica: "L'aurora di bianco vestito" del Leoncavallo, Enrico Caruso, Al Bano, Lucio Dalla e Serge Gainsbourg

Bisque (Roma)

Via del Moro, 24/26 (tel 065880305; sempre aperto sito www.bisque.it

Pavimento in finto cotto, mattonelle blu mare, bancone con pesce in esposizione, archi a volta antichi e modernissimi video che simulano l’orrido vecchio acquario. Un ristorante di pesce e crostaceria che, a prima vista, ma anche a seconda, è un po’ schizofrenico, tra il raffinato e il grossolano. Viene da pensare agli enormi molluschi che ti guardano dalla vetrinetta e cantano, come Dalla:  “Frattanto i pesci dai quali discendiamo tutti  assistettero curiosi al dramma collettivo di questo mondo che a loro indubbiamente doveva sembrar cattivo”. Cattivi pensieri che passano quando arriva l’enorme piatto con i crudi di mare. A seguire ecco la Cataplana del Bisque, dove per Cataplana si intende una pentola in rame per cottura a vapore, di origine portoghese, nella quale si cuoce una salsa di carapaci di crostacei. Domenica, brunch. 

Bonus: prezzi non elevati. 
Malus: ambiente un po’ freddo

Voti: cucina: 7; servizio: 6,5; ambiente: 5,5 

 

Mirta (Milano)

piazza San Materno 12. Tel. 02-91180496; sito www.trattoriamirta.it  

Anche un milanese doc, per di più laico, arrivato da Mirta non può non soffermarsi un attimo a rimirare la chiesa del Casoretto, misconosciuto capolavoro della periferia meneghina. Qui vicino un tempo c’era il Leoncavallo, prima che le ruspe se lo portassero via. Ora ci sono banche e case un po’ “pettine”, come dicono i “raga”. Mirta, dunque: un gioiellino che vede in cucina l’uruguagio-milanese Juan Leta, pronto a sfornare piccoli capolavori come la zuppa di roveja (pisello selvatico dei monti Sibillini), brasato di bue con funghi porcini e polenta di mais. Dopo aver assaggiato la sbrisolona con la mousse di nocciola, sarete pronti a intonare un capolavoro del Leoncavallo (Ruggero): “L’aurora di bianco vestito”, nella versione di Enrico Caruso, si spera, e non in quella di Albano Carrisi.  

Bonus: un posto dove ci si sente protetti. Bellissimi i quadri esposti di Bruno Guaitamacchi.
Malus: tavoli un po’ ravvicinati 
Voti: cucina: 7,5; ambiente 7; servizio: 7 

I tre moscardini (Roma)

Via Gallia 25 (tel 0664821164; chiuso mercoledì sito www.i3moscardini.it

Aperto dal 15 dicembre, i 3 Moscardini irrompono in una zona dove già trovare una carbonara decente è un miracolo, figuriamoci un menu elaborato come quello che propone il giovane Paolo Anelli (già Convivio, Gusto e Trattoria degli amici), coadiuvato in sala da Maurizio Raponi.  Bistrot francese, con una calda boiserie verde: manca solo in sottofondo un Serge Gainsbourg con l’”Eau à la bouche” (“je t’en prie ne sois pas farouche quando me viens l’eau à la bouche”). Se vi sentite anche voi con l’acqua alla gola, tuffatevi nella tartare di maccarello, nel risotto al nero di seppia con lemongrass, nei ravioli ripieni di pesce azzurro, ricotta, zenzero, colatura di alici e nei calamari in zimino. Non tutto è perfetto, ma i ragazzi promettono bene.
Bonus: l’ambiente, il servizio professionale.
Malus: una certa discontinuità nei piatti 
Voti: cucina 6,5; servizio 7, ambiente 7,5