Osteria Chiana

RISTORANTI ROMANI / QUARTIERE TRIESTE

Via Agri 25 Tel 06-85304430 Alla ricerca della trattoria perduta. Si potrebbe intitolare così il nostro periplo nelle viuzze del centro storico o lungo le antiche consolari, nella quiete ruvida del Testaccio e nella sazia eleganza di Prati e dei Parioli. Ricerca defatigante, perigliosa (ché è un mestiere pericoloso, l’intossicazione è sempre dietro l’angolo) e onerosa (i prezzi lievitano più velocemente delle pinse). Così quando ti imbatti in un posto bello, confortevole, rassicurante, con un’atmosfera piacevolmente antica e una frequentazione mediamente giovane; quando il suddetto posto offre un menu semplice e affidabile, senza nessuna vetta culinaria, ma con quella bontà oserei dire naturale (se la natura non fosse cultura, come diceva Freud); quando si verifica questo magico momento, ecco che la ricerca acquista un senso e tante fatiche (si fa per dire) hanno la loro ricompensa. E’ l’Osteria Chiana questo magico posto? Non esattamente, purtroppo. Non è il paradiso dei gourmet, questo, e un servizio a volte ruvido e frettoloso non aiuta. Ciò non toglie che in questa simpatica trattoria si stia davvero bene e si mangi più che decentemente. A fondarlo sono stati pochi anni quattro amici, tra i quali Federico Castelnuovo e Marco Prandi, titolari di una galleria d’arte. Ottima idea, diventata nel frattempo un punto di riferimento nel quartiere e non solo.L’AMBIENTE Centoventi coperti (compreso il dehor), suddivisi in due salette. Dècor un po’ retro, con specchi oblunghi da brasserie parigina, tavoli di legno e di marmo e manifesti in quantità. Per dare un’idea: Abbey Road dei Beatles, San Pellegrino, un vecchio telefono Sip, Spumosa, Taittinger, Bullit con Steve McQueen. Clientela giovane, un po' pariolina. Tra i clienti fissi, molti rugbisti. Avvistato Nanni Moretti con Margherita Buy. Verso fine serata, ampio e saggio utilizzo del macbook alla cassa (segnalati vecchi Lucio Dalla, Com'è profondo il mare e Milano) NEL MENU Antipasti: carciofo alla romana (6), alici fritte (6), salumi misti con pitta (7), bresaola rucola e grana (9), prosciutto e bufala (9), carpaccio di salmone al pepe rosa (10), Primi: spaghetti pomodoro e basilico (8), bucatini alla matriciana, rigatoni alla gricia, tonnarelli cacioe pepe 9, spaghetti bottarga e carciofi 10, fusilli alla norma 9, spaghetti alici pecorino e pachino (10), fettucine al ragù in bianco (10). Secondi: polpette di macinato fresco pomodoro e rughetta , polpetta di bollito alla romana fritte 11, costolette di abbacchio fritto con carciofi 13, cotoletta primavera 12, roastbeef con verdure 13, petto di pollo alla griglia 11, bistecca alla griglia 13, patata al forno 4, cicoria 4 , insalata 4. Dolci: tiramisu, crostata, panna cotta, crème caramel 6 e macedonia 5 LA CUCINA Casalinga e onesta, a cura dello chef Eugenio Belardi. Buone le alici fritte, ottima la pitta che accompagna i salumi fritti. I primi si fanno mangiare senza difficoltà e sono notevoli le polpette di bollito alla romana. La cotoletta primavera, per chi conosce l’orecchia di elefante meneghina, non è indimenticabile, ma mantiene un buon livello. Le patate sarebbero superiori alla media se non navigassero nell’olio. Per finire in bellezza si può affogare dolcemente nell’ottimo tiramisù e nel suo mascarpone, anzi mascherpone, come diceva l’indimenticato Gioanin Brera, formaggio di una bellezza estetica che la panna si scorda. Tra le specialità si segnalano le bucce di patate fritte, tipico piatto romano: ma chi le trova è bravo, sono quasi sempre finite. BONUS: Simpatia e gentilezza del socio che sta alla cassa di solito, i prezzi onesti, come la cucina MALUS: Servizio affidato a giovani ragazze, il che sarebbe un bonus, senonché alcune sono un po’ troppo spigolose e tendono a metterti inutilmente fretta. Incredibilmente non si accettano carte di credito e bancomat I VOTI Cucina: 6,5 Ambiente: 7,5 Servizio: 6 Prezzi: 7