
Scontrini pazzi estate 2023, tutti i casi che indignano di più. L’estate 2023 verrà forse ricordata come l’estate degli scontrini pazzi, se non fosse che anche il 2022 lo era e se non fosse che forse ce la dovremmo ricordare per altre ragioni, anche meno amene. Fatto sta che si moltiplicano i casi, alcuni davvero sconcertanti, altri frutto dell’indignazione a ciclo continuo sfornata dai social. Abbiamo pensato di farvi cosa gradita riepilogando i casi principali, con link di approfondimento. E offrendovi anche qualche editoriale e commento che ci fa capire se è il caso di indignarsi o meno.
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Scontrini pazzi
Tutti i casi dell’estate 2023
- 6 euro per far sporzionare una torta di compleanno, a Ostia.
- 2 euro per farsi scaldare al microonde il biberon del latte per un neonato.
- 60 euro chiesti a Porto Cervo , al bar Portico all’Hotel Cervo, in Sardegna, per 2 caffè (serviti con 2 bottigliette d’acqua e due coppe di cioccolatini).
- 2 euro chiesti per avere un piattino per condividere un piatto di trofie al pesto con la propria figlia, a Finale Ligure. Uno dei primi casi, denunciato da Selvaggia Lucarelli.
- 2 euro per tagliare a metà un toast, in un bar di Gera Lario (Como).
- 1,5 euro per avere due cucchiai per assaggiare una crema catalana, ad Alba.
- 845 euro per una cena a base di gnocco e tigelle in un chiosco a Maranello (ma i clienti erano in 13 adulti e 11 bambini)
- 0,20 centesimi, bicchiere di acqua del rubinetto in un bar di Eraclea (Venezia)
- 10 centesimi per polvere di cacao in un cappuccino a Caffè Latte a Erba (la proprietaria si difende qui)
- 500 euro, un cliente viene inseguito dai camerieri di un locale di Saint Tropez al quale aveva lasciato di mancia “solo” 500 euro (ne vogliono altri 500).
- 50 centesimi per il ghiaccio nel caffè, a Pesaro.
- 235 per due pizze alla pizzeria Catanzaro (ma è una pizzeria in Marocco e non si tratta di euro, bensì di dirham).
Ok, abbiamo visto i casi. Alcuni davvero frutto di una certa avventatezza, se non proprio stupidità, da parte dei gestori. Altri da contestualizzare rispetto al luogo. Altri da ridimensionare per insussistenza proprio del caso. Ma vediamo cosa se n’è detto.
Commenti ed editoriali
- Italia a Tavola si chiede: possibile che nessuno legga più i prezzi sul menu?
- Antonella De Santis sul Gambero Rosso ragiona sullo scontrino “come genere letterario” ed espone le ragioni dei ristoratori.
- Paolo Manfredi (collaboratore anche di Puntarella Rossa), sul Gambero Rosso non va troppo per il sottile e parla di “gossip pezzente“.
- Daniela Persico su Dissapore, fa i conti in tasca ai ristoratori.
- Su CiboToday, Carolina Pozzi ci ricorda che le mezze porzioni sono sempre costate di più.
- Massimiliano Tonelli, direttore editoriale di CiboToday difende i ristoratori sui social e viene attaccato da Affari Italiani.
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