Isis o salmonella? La verità, vi prego, su Tor Pignattara

tor pignattara

Isis a Tor Pignattara? Dopo gli attentati di Parigi, i contenitori di informazione televisivi hanno coniato un nuovo genere di servizio giornalistico: la Molenbeek d’Italia. Per comodità hanno cominciato da Roma e si sono accaniti in particolare su Tor Pignattara, quartiere periferico ma non troppo, dove risiede una vasta comunità di musulmani.

eurobangla

Che i musulmani in questione siano in gran parte provenienti dal Bangladesh frega niente a nessuno, l’importante è che ci siano moschee e macellerie halal per fomentare la paura che cellule di terroristi stiano cospirando proprio lì, dove un tempo operava la nostrana banda della Marranella. Tra sottofondi musicali horror e domande mal poste ad anziani focosi che starebbero bene in Texas e a fedeli dall’italiano incerto sulla soglia della moschea, questi servizi hanno fatto infuriare i comitati di quartiere e, recentemente, lo scrittore e opinionista Christian Raimo che ad Agorà, raiDue, li ha definiti cattiva informazione per poi abbandonare platealmente lo studio televisivo (qui il video).

Nel criticare la tendenziosità del servizio stile “Molenbeek d’Italia” Raimo ha voluto spendere parole di difesa verso Tor Pignattara, affermando che lui ci va a mangiare tutte le sere. Poi però si è spinto oltre, aggiungendo che “al massimo si rischia di prendere la salmonellosi” in una trattoria.

Puntarella vuole vederci chiaro: a Tor Pignattara c’è un’emergenza terrorismo o un’emergenza salmonella? Un po’ seri e un po’ no, lo abbiamo chiesto a Patrizio dell’Osteria Bonelli, una trattoria di quartiere che attira avventori da tutta Roma per la sua cucina schietta e il fantastico rapporto qualità prezzo.

osteria bonelli

Patrizio, conosci Christian Raimo?

No.

È uno scrittore. È stato in una trasmissione tv in cui si parlava di Tor Pignattara come possibile covo di terroristi islamici, e lui ha detto che qui non c’è il rischio Isis, ma il rischio salmonella. Tu come la vedi?

Be’, a Tor Pignattara magari il rischio Isis è fortissimo, ma insomma, anche se fosse così noi saremmo tranquilli perché a casa loro diciamo che non dovrebbero far succedere niente. Il rischio salmonellosi invece è una cosa un po’ più reale.

Quindi secondo te c’è un rischio salmonella?

Be’, per quanto ci riguarda noi siamo molto attenti, qui da Bonelli siamo al sicuro. Ma se si parla di tutti quei negozietti che non si sa come nascono dal giorno alla notte, quando normalmente ci vogliono mesi di burocrazie e permessi vari… può darsi pure. Dipende sempre dove uno va a mangiare. Spero che non sia così, perché io in questo quartiere ci faccio crescere mio figlio.

tor pignattara

Vedo che hai dei dipendenti del Bangladesh.

Sì, e sono tranquilli. Anche se a dire il vero l’estate scorsa ho avuto dei problemi perché tre erano musulmani e due della minoranza cristiana. C’è stata una sorta di guerriglia tra di loro, che iniziata a casa loro e poi è continuata anche qui al ristorante. E tutte le sere c’era un’aria pesante anche con sfoggio di coltelli. Poi due sono andati via e l’atmosfera è ritornata come prima.

Ma i motivi quali erano?

Mah, alla fine una questione di soldi…

Ah ecco. Ma insomma, per te che ci sei nato, ci vivi e ci lavori, quali sono i problemi del quartiere?

I problemi sono frutto delle istituzioni, perché per via di Tor Pignattara la notte non ci si può camminare per lo schifo che c’è. Anche se ultimamente vedo che le cose migliorano, fanno chiudere i bar agli orari dovuti per esempio. Ma più che altro si tratta di spaccio e gruppetti di nordafricani un po’ violenti…

Le cose belle?

Il bello è che ancora un po’ di spirito di romanità c’è, c’è l’artigiano, il falegname, lo stracciarolo, ancora qualcuno è rimasto di quelli che io conoscevo da bambino. Anche se mi dispiace che gli esercenti italiani siano sempre meno, perché gli chiedono affitti alti. Poi i locali vengono presi da società straniere che tengono aperto per tre anni senza pagare i contributi a nessuno, inviano i soldi all’estero e poi chiudono. Anche il mercato rionale ormai ha solo tre banchi, quando una volta aveva sette otto banchi di pesce. Questo cosa vuol, dire? Che gli italiani sono scappati, e per chi è nato qui è un dispiacere.

Però sta cambiando ancora il quartiere.

Sì, per esempio alla Certosa ci sono questi ragazzi artisti un po’ radical chic, questo filone di gioventù alternativa creativa sta venendo a vivere qui. E ci sono i murales che attirano anche turisti.

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Inviterete a cena qui Christian Raimo?

Sì, sì, certo, gli faremo vedere che anche se siamo a Tor Pignattara qui la salmonellosi è difficile proprio che se la becca!