Dove mangiare a Venezia 2015: ristoranti gourmet, chef stellati e resort. Una volta nella vita si può (anche due): e allora ecco tre indirizzi dove esagerare, mangiando bene e spendendo tanto. Due nuovi di zecca, il Dopolavoro Dining Room, con lo chef Giancarlo Perbellini, e l’Aman Canal Grande Venice, con Davide Oldani. Il terzo, un posto splendido, con nuovi chef al lavoro: Venissa, a Mazzorbo.
Dopolavoro Dining Room – Isola delle Rose
Il due volte stellato chef veronese Giancarlo Perbellini ha aperto a Venezia il Dopolavoro Dining Room, il ristorante italiano dell’hotel Jw Marriott Hotels & Resorts, hotel a 5 stelle sull’Isola delle Rose a Venezia (si raggiunge in navetta da piazza San Marco, in 20 minuti). Nove chef al lavoro per realizzare i piatti più noti di Perbellini: ricciola marinata con emulsione di cozze, millefoglie di polenta e baccalà in insalata, pasta e fagioli dell’Adriatico, guanciale di vitello brasato su puré di patate e porri fritti, millefoglie di Casa Perbellini.
Grande attivismo per Perbellini, che ha appena aperto la sua Casa, a Verona, ma anche, lo scorso anno, un ristorante al Forte Village Resort di Santa Margherita di Pula e la Locanda Perbellini a Hong Kong.
I prezzi? Menu degustazione da 98 euro. Alla carta si naviga tra i 150 e i 200 euro.
Aman Canal Grande Venice – Oldani
Dal 1 settembre Davide Oldani sarà il “consulente chef creativo” del ristorante di Aman Canal Grand Venice, resort di lusso ospitato all’interno del cinquecentesco Palazzo Papadopoli. Lo chef stellato, allievo di Gualtiero Marchesi e Ducasse, esporta la sua filosofia pop, che ha fatto del suo Do di Cornaredo un regno gourmet a buon mercato, in una nuova avventura in laguna.
Ai piatti tradizionali del ristorante, si aggiungeranno 8 sue creazioni: tra le altre, zafferano e riso (creata per Expo); la cipolla caramellata con grana padano caldo e freddo, sgombro in saor, aceto di lampone e panella di ceci. A novembre da Venezia passerà a Manila. Più pop di così si muore.
Venissa – Mazzorbo
Si trova sull’isola di Mazzorbo ed è in una tenuta circondata da mura medievali, frutteti e orti. Qui di chef ce ne sono ben quattro, di livello adeguato a un posto splendido e innovativo. Nata da un’intuizione di Gianluca Bisol che, nel recuperare un vitigno ormai scomparso della Venezia Nativa, ha realizzato un Wine Resort a Mazzorbo Burano, Venissa è stata guidata in cucina a lungo da Paola Budel e poi da Antonia Klugman. Quest’anno in cucina ci sono Sabina Joksimovic, (antipasti) Andrea Asoli (primi), Michelangelo D’Oria (secondi) e Serena Baiano (dolci).
I prezzi? Per una degustazione si spendono 180 euro. Alla carta: gli antipasti partono da 19 euro, i primi da 25, i secondi da 30 e i dolci da 18. Qui si beve vino Venissa, il vino dell’isola che recupera l’uva Dorona, antica varietà autoctona veneziana a bacca gialla di cui si erano perse le tracce, ritrovate grazie alla famiglia Bisol, viticoltori in Valdobbiadene e ideatori di Venissa.