Il posto si chiama Harry's Dolci e si trova a Venezia. Se il nome vi fa pensare al mitico Harry's bar, non avete torto. Se pensate che costi molto, invece, vi sbagliate di grosso: costa di più di quello che pensate. Se immaginate che vendano più il marchio che non la qualità, che si approfittino di una clientela un po' allocca, di lusso o straniera, per rifilarvi roba senza qualità, avete pienamente ragione. Tra gli allocchi c'eravamo noi e c'era, al tavolo vicino, Riccardo Tozzi, produttore cinematografico di Cattleya, in trasferta dal Lido.
La vista è straordinaria. Del resto siamo alla Giudecca, a Venezia, e son bravi tutti a intenerirci, con lo sciarbordio delle acque e le luci del canale. Se pensavate di far colpo sulla ragazza, però, sbagliavate. E la tenerezza passa subito guardando le seggiole da spiaggia, tipo stabilimento Riccione. Ma come, non siamo al mitico Harry's? Volete fare i disinvolti? Beh, allora potevate farlo anche con i prezzi (ci arriviamo).
Voi che siete gente intuitiva, avrete già capito che il punto di forza di Harry's dolci (messo in piedi da Carmela Cipriani, figlia d'arte) dovrebbero essere proprio i dolci. E allora guardiamoli questi dolci. Sono quattro (dico, quattro), banalotti, pannosi. Noi prendiamo una torta al cioccolato: gonfia, goduriosa nel suo eccesso di cioccolato. Ma niente di molto diverso da quello che trovereste in tante trattorie. Ah, costa 18 euro. Lo riscriviamo in lettere: diciotto euro. Sì, sì: 18 euro (anche se poi nella ricevuta figura 17.6 per uno strano sistema e uno sconto, non richiesto, la voce amica che di solito si fa ai veneziani, e una voce iva).
Prima del dolce ci siamo concessi un fritto: abbondante e mediocre: 36 eurini. Tra gli altri piatti, raffinatezze tipo club sandwich e insalata di pollo.
Avevamo chiesto un'insalata e purtroppo ce l'hanno portata. Eccola, in tutta la sua sciatteria cupa. Foglioline smorte cercano di sbarcare sul tavolo, si tuffano tra gli anellini di pesce, pur di non restare a bordo. Una scena straziante che ci rattrista profondamente.
Questo è un piatto che si stava da Dio negli anni '80. Curry come se piovesse, chicchi di riso imprigionati e pollo.
Concludendo: il nome Giudecca, si dice, derivare da zudegà (in veneziano antico "giudicato"). Ecco, io credo che Cipriani andrebbe zudegà colpevole.
Bonus: la Giudecca
Malus: inutile ripeterlo (lo ripetiamo): i prezzi
I voti di Puntarella Rossa
Cucina: 6
Ambiente: 7,5
Servizio: 6
Fondamenta san biagio, 773 – giudecca – 30133 – Venezia (VE)
tel: 041.5224844