Mina e il profumo dei gamberi

Passeggiare per il lungomare, girovagare sugli scogli di Castiglioncello, ascoltare una vecchia canzone di Mina: "Ragazza mia, anche un uomo può sempre avere un anima, ma non credere che la userà per capire te". Poi sedersi a una tavola quadrettata, davanti agli spaghettoni gamberi e polpo, a una ricciola scottadito di Nonna Isola. Oppure sconfiggere una sera d'estate milanese lasciandosi trascinare dal rock'nroll colorato e travolgente della Cucina Fusetti. O acquietarsi nella quiete chic di Coromandel, un ristorante tutto al femminile del centro storico romano, a due passi dalla caciara umida del bar del Fico, cullati da un valzer malinconico di Abel Ferreira. Questo e altro oggi su Alias, supplemento del manifesto, nella puntata 33 della rubrica di Puntarella Rossa Piatti al Vinile

NONNA ISOLA Castiglioncello (Livorno)

Via Aurelia 558, Castiglioncello Tel. 0586.753800

Nel ’62 c’erano Caterine Spaak, irresistibile con la frangetta, e Jean-Louis Trintignant, un po' spaesato in camiciola bianca. Dai tempi del “Sorpasso”, Castiglioncello, paesino del litorale toscano, è un po’ passato di moda e forse non è un male. Appena fuori dal paese, al 558 della via Aurelia, dal 1890 tiene il tempo Nonna Isola, quieto casolare dalle pareti bianche shakerato dal brontolio delle auto (se preferite i lenti in riva al mare prenotate piuttosto alla "Baracchina", dal placido affaccio sugli scogli di punta Righini). Il titolare e chef Enrico Faccenda propone una cucina curata ma genuina. La signora Faccenda, di germaniche origini, raddrizza la tendenza italica al twist disordinato. Si ondeggia deliziati fra spaghettoni all'elbana, gamberi e polpo su letto di verdure locali, si swinga poi al tempo di ricciola scottadito e gallinella all'acquapazza. Unica nota stonata la Charlotte ai frutti di bosco, buona per l'orchestrina di una nave da crociera. Discreta anche la lista dei vini, specialmente dei bianchi.

Bonus: sapienza nelle porzioni
Malus
: la musica da ascensore e l'arredo, che per esser sobrio risulta freddino
I voti  di Puntarella
Cucina: 7 Ambiente: 6  Servizio: 7

 

CUCINA FUSETTI (Milano)

Via Fusetti 1, Milano tel: 3408612676

Una serata rock’nroll con Elvis a strafogarsi di cheeseburg, come non ci fosse domani, una più fado e malinconica con il Baccalà alla portoghese, una Tenores di Bitti con gli spaghetti alla bottarga. Non si può dire che ci si annoi alla cucina Fusetti, trattoria spartana e divertente, con arredi anni ’50, che propone serate allegre, d’impronta sarda, come il titolare, Ivan, già proprietario di un ristorante ad Alghero, che ora si è affacciato sui Navigli milanesi. A connotare l’impostazione musicale del locale, i menu che vengono serviti incollati su un vecchio 45 giri. A noi (poteva andare meglio) è capitato l’appiccicosa Cristina D’Avena dell’Incantevole Creamy. Per rifarci, abbiamo assaggiato un po’ di tapas nostrane: arrosticini abruzzesi, polpette cotte nella birra, spiedini di pesce. E alla fine, giro in risciò tra i Navigli, con bottiglia di Prosecco al seguito e tagliere in bilico.

Bonus: ottimo mirto
Malus: la confusione dei Navigli
I voti di Puntarella Cucina: 6,5 Ambiente: 7 Servizio 7

COROMANDEL (Roma)

Via di Monte Giordano 60 / 61, Roma. Tel 06-68802461

Ci vuole coraggio per proporre solo menu degustazioni e niente carta, seguendo l’esempio della bistronomia parigina. Se poi tutti i piatti sono giocati su due soli ingredienti, il coraggio è ancora superiore. Ma la sfida è riuscita e la brigata tutta al femminile che domina questo nuovissimo ristorante del centro storico, con la chef Gaia Giordano, conduce in porto una cucina improntata alla qualità e alla freschezza degli ingredienti. Coromandel è il nome di un profumo, di una penisola della Nuova Zelanda e di una cittadina brasiliana. E Luar de Coromandel è uno struggente valzer di Abel Ferreira, maestro del choro, genere che mescola le melodie europee con i ritmi afro-brasiliani e con le interpretazioni malinconiche della musica degli indiani del Brasile. Tra violini e clarinetto Abel vi conduce sull’onda di una nostalgia alla quale si può porre rimedio solo mangiando (per esempio una splendida crostata di mandorle e fichi) e bevendo un buon bicchiere di vino rosso di Arianna Occhipinti.

Bonus: prezzi a partire da 28 euro, aperto anche a colazione e pranzo
Malus: per gli insofferenti, la mancanza di scelta dalla carta.
I voti di Puntarella: Cucina: 7 Ambiente: 7 Servizio 7