La Zia Ale, la birra a base di puntarelle

Proprio così La Zia Ale (da leggersi rigosoramente così per i laziali, da leggersi la zia eil, per i romanisti), la prima birra artigianale made in Lazio, è a base di puntarelle. Noi lo prendiamo come un omaggio a Puntarella Rossa, ovviamente. Del resto, anche se non l'abbiamo prodotta noi, il nostro zampino ce l'abbiamo messo lo stesso. Perché La Zia Ale, insieme alle altre birre laziali è in degustazione all'Enoteca Palatium, nella manifestazione promossa da Puntarella Rossa, insieme all'agenzia regionale Arsial, ad AssoBirra e a Coldiretti Lazio. La Zia Ale è stata realizzata usando orzo di origine regionale e un particolarissimo “gruyt laziale”.  Il gruyt è una miscela di spezie che veniva usata in Belgio per dare aromi alla birra prima della diffusione del luppolo. In questo caso infatti l' erba amaricante è stata sostituita da un mix di ortaggi e frutta secca locale a tendenza amara come cicoria,  tarassaco, mandorle e soprattutto puntarelle. Il risultato? Ottimo.

Alla vista ha un colore ambrato, all'olfatto un'aroma fresco, un misto di frutta e spezie, al gusto è corposa con un retrogusto amaro e intenso, quello tipico della cicoria.

"La prima cotta non si scorda mai"

La prima cotta della Zia Ale è avvenuta  al birrificio Birra del Borgo di Leonardo di Vincenzo. Ma cos'è la cotta? La cotta è una fase della preparazione, in particolare il momento in cui il mosto dopo la sua separazione dai residui insolubili della miscela, passa alla cottura. Il mosto viene immerso in una caldaia e riscaldato fino al punto di ebollizione. La durata della cottura dipende dal tipo di birra che si intende produrre, oltrepassando le 2 ore e mezza. La bollitura, che serve tra l’altro per la sterilizzazione e la concentrazione del mosto, avviene a vapore o mediante getti ad alta pressione di acqua bollente, anche se vi sono alcune birrerie che usano ancora il fuoco diritto. La temperatura alla quale il mosto viene sottoposto è di fondamentale importanza, poiché gran parte delle sue trasformazioni biochimiche dipendono da questa. Durante la cottura poi viene effettuata un’altra importante operazione: l’aggiunta del luppolo, che conferisce il caratteristico sapore amarognolo alla birra, nonché l’inconfondibile aroma.

Se volete assaggiarla siete ancora in tempo, basta correre a Palatium (qui, il piano superiore),  e chiedere, con una pronuncia anglosassone o laziale, della Zia Ale.

Fino al 25 Febbraio, tutti i giorni, all'Enoteca Palatium:

L'aperitivo degustazione
Happy Hour con la Zia Ale

Un calice della Zia Ale in accompagnamento con uno stuzzicante appetizer da scegliere tra tartelletta con muosse di broccolo romanesco e pecorino Dop; spiedino di caciottina romana e olive di Gaeta; bottoncino con spianata romana e crema di zucchine 
Tutti i giorni, da oggi fino al 25 febbraio, dalle 18 alle 20

Prezzo 6 euro

La cena degustazione
A tavola con la Zia Ale…e le sue Sorelle

La cena degustazione avrà in menu: rustica con salsiccia e broccoletti di Anguillara; fritti di filetto di baccalà e verdure in pastella; minestra di farro con broccolo romanesco e Marzolina; lombo di maiale con mele bio e patate viterbesi; pangiallo e biscotteria secca. Ogni piatto sarà accompagnato da un calice di birra in in abbinamento
Tutte le sere, da oggi fino al 25 febbraio. Meglio prenotare allo 06 69202132
Prezzo 40 euro
(menu completo con 2 calici di birra) 

Palatium Enoteca Regionale, in via Frattina 94. Tel. 06.69202132
 
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