Antisemitismo, Barrili 66 sotto attacco

L'antisemitismo? Roba del passato. Si dice spesso, ma non è così. Lo dimostrano gli arresti di oggi di Maurizio Boccacci e di altri esponenti dell'organizzazione di estrema destra Militia. E lo dimostrano gli atti vandalici antisemiti che subisce da sei mesi, nel silenzio generale, il ristorante kosher Barrilli 66, di Monteverde. Il titolare, Simone Efrati, ci racconta che gli attacchi sono sempre più frequenti. Inizialmente, sembrava una cosa episodica. Poi ha cominciato a intensificarsi e si sono ripetuti anche due tre volte a settimana. Vetrine imbrattate di frutta e verdura, secchiate di escrementi davanti l'entrata, pioggia di cachi sulla Mezuzah, simbolo di appartenenza alla religione ebraica, posta sullo stipite della porta. Adesivi con svastiche che riportano la scritta «White Power!»( potere bianco). A dar loro la solidarietà, un pugno di esponenti radicali e pochi altri.Il primo a interessarsi della vicenda è stato il giornalista Fabio Perugia, cliente e amico del titolare, che ha documentato i fatti sul Tempo. Dopo l'uscita dell'articolo diversi esponenti politici hanno dimostrato la lora solidarietà. Primo fra tutti Il movimento radicale, che grazie ad Alessandro Litta Modignani e al segretario Mario Staderini, ha organizzato una cena di solidarietà nel ristorante. "La cena è stata un successo" dice Simone Efrati (nella foto a sinistra) "noi abbiamo preparato un menu low cost, il ristorante era pieno, si è parlato di temi religiosi e tolleranza e i clienti ci hanno dimostrato molto calore e affetto".
Solidarietà è arrivata anche da Giorgio Ciardi, delegato del sindaco Alemanno alla Sicurezza di Roma Capitale. "Questi gesti sconsiderati sono un affronto per la comunità ebraica e per l'intera città. Ci auguriamo che, insieme a un'azione delle forze dell'ordine, si assicurino al più presto alla giustizia i demenziali autori del gesto, ci sia una reazione immediata della città contro questi atti di carattere xenofobo, che offendono la coscienza civile e democratica di Roma".  Certo è curioso che Ciardi parli di xenofobia, considerando che si tratta di un ristorante romano, con proprietari romani. Ma questa è un'altra storia. O forse è la stessa storia. Così come forse è la stessa storia quella denunciata da Vittorio Pavoncello, consigliere dell'Unione delle Comunità ebraiche italiane, che ha polemizzato con la Gialappa's: su Canale 5 hanno usato senza imbarazzi la parola "rabbino" per stigmatizzare la tircheria dei concorrenti del Grande Fratello.
E allora, per contrastare la stupidità, l'arroganza, l'ignoranza, non resta che denunciare pubblicamente. E andare da Barrili 66, ottimo ristorante di cui Puntarella Rossa è fan da tempo. Tutti da Barrili!