Caputo choc: “Panna nella carbonara”

Questa straordinaria intervista a Sergio Caputo è stata scritta dalla moglie di Agrette Sauvage. Perché il povero Agrette non ha retto l’emozione di intervistare uno dei suoi due idoli (l’altro è Franco Califano) ed è venuto a mancare. Scusatemi dunque per la sintassi. Buona lettura.

(a mo' di omaggio,  riportiamo qui di seguito solo alcuni dei versi immortali di Citrosodina granulare, che tante volte ci ha tenuto compagnia, nella sua veste medicinale e in quella di canzone: "Abito qui perché non sali/ Ho una collezione di medicinali/  E due bicchieri, gli avanzi del pranzo di ieri…").

Caro Sergio, qual è il tuo ristorante romano preferito?
Perché, ci sono ristoranti romani a Roma?
E quello che ritieni il peggiore?
Quello che insiste a proporti assaggi mentre aspetto il primo, poi te li fa ritrovare nel conto.  Ma anche quello che ti porta il vino bianco tiepidino, e dice “è a temperatura di cantina”.  Il ristorante chiuso, poi, non ne parliamo.

Pare tu sia un bravo chef (nonostante, una volta, tu abbia confessato di mettere la panna nella Carbonara). E' vero? Quando, come e dove hai imparato?
Dunque, panna nella carbonara: parliamone. È che la carbonara migliore che ho mai mangiato me l'hanno servita a Milano, e lo chef – di Caltagirone – mi ha dato la ricetta includendovi un goccio di panna.  In realtà quando ho voglia di una carbonara e mi portano una frittata di pasta mi deprimo, per cui la panna in quantità moderata evita questo scempio.
Per rispondere alla domanda: ho imparato a cucinare nei ristoranti… ogni volta che assaggiavo qualcosa di buono mi infiltravo in cucina (in cambio di una foto con lo staff) e chiedevo spudoratamente la ricetta.
Hai mai rimorchiato grazie alla padella?
Diciamo che ho riconfermato la meravigliosa impressione di me che le donne si fanno già a prima vista.
Si rimorchia più con la chitarra o più con la padella?
Beh, con la chitarra le conosci, quando arrivano alla padella hai già quasi in tasca il successo (parlo ovviamente al passato, sono felicemente accoppiato, ma la padella e' ancora un mio punto di forza; vederla mangiare di gusto mi ricompensa di tutte le padellate in testa che ho preso negli anni)…
Cucini meglio tu o Di Bella (Antonio, noto giornalista Rai, grande amico di Sergio)?
Di Bella adora il sushi
Piatto (romano) preferito da ordinare al ristorante?
Trippa alla romana (Agrette Sauvage è svenuto esattamente in questo punto dell’intervista, ndr).
C'è una canzone del tuo repertorio che consideri una porcheria, e quindi ometti nei concerti? Se sì: Perché l'hai scritta? Se no: Perché menti?
Kiwi… dovetti scriverla in poche ore per finire l'album. Puntualmente, me la chiedono in tutti i concerti.
Il tuo capolavoro (musicale)?
Mah…
Il piatto che ti viene meglio?
Dipende dall'umore e dal tempo; bisogna cucinare con amore e coi tempi giusti…  il pesce mi viene particolarmente bene perché non lo temo.

C'è qualche tuo collega italiano (musicista) che consideri un cane?
In cucina?
Potresti farne il nome?
No, potrebbe essere un mio ammiratore e lo ferirei…
Una canzone di cui ti piacerebbe fare una cover?
Tutte le mie…  in genere non sono mai contento di come vengono, e vorrei continuare a rifarle.
Il tuo libro (che ci è piaciuto molto) parla, se non ci ricordiamo male (l'abbiamo letto il giorno in cui è uscito, ormai tre anni fa), parla di Giggetto al portico d'Ottavia. Ti piacciono le trappole per turisti?
In realtà al Portico d'Ottavia c'era un altro posto buonissimo che aveva un 13 nel nome e che non ho più ritrovato.
Parla anche, sempre se non ci ricordiamo male, del Café du Parc, a Piramide, sei masochista?
No, ma ci abitavo davanti
Un Sergio Caputo ventenne, oggi, dove troverebbe l'ispirazione a Roma?
Proviamo…. dov'e' la pozione?
E dove andrebbe a rovinarsi il fegato?
In freezer
Nella amatriciana ci va l'aglio?
C'e' chi ce lo mette con tutta la buccia… io cucino senza aglio per cui non mi pongo il problema.