Les Vignerons, piccoli grandi vini

A guardarla sembra un'enoteca come tante altre. Ma, come si sa, visto da vicino nessuno è normale. E meno male, aggiungiamo noi. Perché les Vignerons, bottega-enoteca aperta un annetto fa da Antonio Marino e Marisa Gabbianelli, vende solo vini naturali di piccoli produttori. Una follia? O un atto di coraggio? Chi legge Puntarella Rossa conosce le infinite scie di polemiche che si porta dietro la definizione e il concetto di vini naturali. Ma sa anche si tratta di vini sorprendenti di piccoli produttori che è un piacere aiutare nella loro meritoria opera di commercializzazione di un gusto diverso e di un modo di produrre vino meno "industriale" e meno manipolato. Già, ma che etichette comprare? Abbiamo chiesto ad Antonio di consigliarci quattro vini naturali e di descriverli. Eccoli, con il consueto fotoreportage. E per chi volesse fare un salto da Vignerons, l'occasione migliore sarà tra poco, il 10 febbraio, quando si terrà una degustazione di due vini autoctoni del Collio Goriziano (Ribolla Gialla e Friulano) e di due vini autoctoni del Collio Sloveno Brda (Pinot Grigio e Malvasia). Il tutto con pizza di Pizzarium e salumi di Dol.

La sfida di Les Vignerons è quella di selezionare i prodotti di qualità dei piccoli artigiani: cantine semisconosciute, microbirrifici, aziende a conduzione familiare. E far capire ai consumatori che non ci sono solo i grandi marchi e i grandi nomi e che altri gusti sono possibili. Antonio e Marisa vorrebbero dare a piccoli produttori talentuosi la possibilità di farsi conoscere anche fuori dal proprio territorio. Cosa quasi impossibile, vista la dittatura della grande distribuzione che chiede grandi numeri e prezzi troppo bassi, senza curarsi troppo della qualità.

Antonio, sommelier, è rimasto folgorato dal vino naturale sei anni fa a Vino Vino Vino, la manifestazione alternativa e complementare di Vinitaly: "Ho assaggiato il vino naturale e sono tornato indietro nel tempo, al vino che bevevo da bambino. Il vino del contadino, anche se poi i contadini sono molto cambiati e spesso sono i primi a usare la chimica indiscriminata" Antonio ha cominciato a lavorare da Off license, l'enoteca San Giovanni. Poi dopo qualche tempo, il grande salto con la sua enoteca.

Ma quali sono i produttori di vini naturali: "Io preferisco cinque o sei produttori davvero naturali, anche se ce ne sono molti altri che fanno bene. Faccio qualche nome: Le Coste di Gradoli, Principiano, Antonio Di Gruttola di Cantine Giardino, Dario Princic del Friuli, e un pugliese un po' più anziano, Natalino del Prete, che ha un rapporto qualità prezzo pazzesco. Tra gli altri posso lavoriamo bene con Poderi Veneri Vecchio, azienda del beneventano, mia zona di origine. Nella zona del Carso, verso la Slovenia, c'è Matej Skerlj che fa tre vini ottimi: Malvasia, Vitovska e Terrano. Tra i produttori siciliani, ci sono Porta del Vento e Guccione, che un Trebbiano molto interessante, a un prezzo bassissimo, che ha anche preso i Tre bicchieri".

I titolari di Les Vignerons, Antonio Marino e Marisa Gabbianelli

Si dice che i vini naturali costino di più degli altri: "In qualche caso è vero, ma sempre meno di tante etichette blasonate. Per fare un esempio, un Barbaresco di Gaja costa 180 euro. Un Barbaresco naturale, per esempio di Teobaldo Rivella, costa dai 30 ai 40 euro. Ma la fascia di prezzo della maggior parte dei vini naturale sta tra i 15 e i 25 euro

Parliamo dei solfiti? "Se la vendemmia è sfortunata, c'è stata molta pioggia e grandine che ha rovinato i chicchi, normalmente devi aggiungere molti solfiti, che sono antiossidanti. I solfiti si producono anche naturalmente e sono una specie di difesa immunitaria. Ma spesso da soli non bastano e bisogna aggiungerne altri, per  stabilizzare. C'è l'obbligo di segnalare sull'etichetta la presenza di solfiti aggiunti quando l'anidride solforosa, la SO2, supera i 10 milligrammi al litro". Considerando che la soglia massima è di 160 mg/litro per i vini rossi secchi e di 210 mg/litro per i vini bianchi, l'intervallo è notevole.

Perché bere i vini naturali? "Perché il vino è un alimento e prima di tutto deve essere salutare. Poi il concetto di buono è soggettivo. E' questione di gusti e di  abitudine. Lo stesso vino può cambiare di anno in anno. Per me è fondamentale scegliere i piccoli produttori e tra loro quelli che manipolano il meno possibile il vino"

1 – BIANCO – VERMENTINO SANTA CATERINA DI KIHLGREN

"Il produttore è Andrea Kihlgren. E' un Vermentino dei Colli di Luni, al confine tra Liguria e Toscana, molto diverso da quello che si fa in Sardegna e che si trova di solito nei ristoranti. Il Vermentino ligure è molto più sapido. Fa una macerazione di 20 giorni sulle bucce, non è filtrato ma decantato. Ne produce pochissime bottiglie all'anno".
Costo: 13.40 (2010)

2 – FRIZZANTE – MALVASIA DI CANDIA DI QUARTICELLO

E' una Malvasia di Candia frizzante naturale, che fermenta in bottiglia. Fa una macerazione sulle bucce ed è un vino con pochissima solforosa aggiunta, che può sostituire vini da aperitivi come il prosecco ma si beve anche a tutto pasto. Il produttore è giovanissimo, di Reggio Emilia, e si chiama Roberto Maestri. E' un vino prodotto con il "metodo ancestrale" o familiare, ovvero la rifermentazione in bottiglia in primavera". L'azienda è conosciuta anche per gli splendidi Lambruschi
Costo: 8.30 euro

3 – LOW COST – IL LITROZZO DELLE COSTE DI GRADOLI

"Il litrozzo è un vino di pronta beva, molto leggero (11 gradi): fa parte della categoria dei cosiddetti vin de soif (vini da sete),  da bere durante l'annata. Si può bere in qualsiasi fascia di orario, a mezzogiorno come alle cinque. Viene fatto da GianMarco Antonuzi (romano di nascita) e Clémentine Bouveron, due produttori giovanissimi che hanno lavorato in Francia con piccole ma apprezzate aziende vitivinicole che lavorano in maniera naturale. Dopo varie esperienze all'estero, da qualche anno, hanno deciso dimettere
un'azienda propria nel viterbese. Tutti i vini, non hanno l'aggiunta dei solfiti.L'azienda si chiama "Le Coste di Gradoli"
Costo € 8,60 (per ora sono esauriti, ma tornano in primavera)

4 – ROSSO FASCIA ALTA – BARBERA D'ALBA LA ROMUALDA 2007 DI PRINCIPIANO



"La Barbera d'Alba La Romualda è un vino di fascia alta. Difficilmente si trova una Barbera a questi prezzi. Le vigne hanno 60 anni, pochissima uva (1500-1800 bottiglie), vinificata in modo non classica. Potrebbe essere uno Sfursat o un Amarone delle Langhe e ha 15 gradi. Il produttore è molto giovane e ha fatto un cammino a ritroso: ha ricevuto le vigne, che lavoravano in maniera convenzionale, con barrique e manipolazioni, ed è tornato a lavorare in un modo più attento e meno invasivo. Fermentazione e macerazione senza
inoculo di lieviti e senza solforosa aggiunta per un periodo variabile tra i 30 ed i 60 giorni.
Costo: 45 euro

Da Les Vignerons si vendono anche birre artigianali. Si punta molto sui Barley Wine, le Imperial Stout e i Lambic. Queste ultime sono birre molto particolari, a fermentazione spontanea a contatto con l'aria. Si producono nella zona di Bruxelles. "Sono considerate l'anello di congiunzione tra il vino e la birra". Tra le altre si propone l'Oude Geuze "Doesjel" 2006 di 3 Fonteinen, a 23.80 euro.

LA DEGUSTAZIONE

Franco Terpin presenterà 2 vini autoctoni del Collio Goriziano (Ribolla Gialla e Friulano) mentre Aleks Klinec proporrà 2 vini autoctoni del Collio Sloveno Brda (Pinot Grigio e Malvasia), l'argomento principale sarà la macerazione lunga sulle bucce dei vitigni a bacca bianca nella tradizione enologica del Collio Italosloveno.
In accompagnamento ai vini ci saranno pizza bianca di Pizzarium e assaggi di salumi di D.O.L.
Il costo della degustazione è di € 15.
Ricordiamo che i posti sono limitati quindi è necessaria la prenotazione telefonando al numero 0664771439.

Les Vignerons, Via Acqua Bullicante 119 Tel 06 64771439. Orari: 10.30 – 20.45 da martedi a sabato. 16 – 20.45 lunedì. Domenica chiuso. Sito

Foto di Elisabetta Tranchina © Puntarella Rossa