Lo strano caso del Brunello assassino

Parte da oggi Hic! Racconti di vino, la nuova rubrica settimanale di Puntarella Rossa. Ogni lunedì il nostro enologo di fiducia, Raffaele Rendina, con le illustrazioni del grande Pollo, ci inebria di parole, facendoci entrare nel mondo del vino, senza ammorbarci come fanno molti degli accigliati professoroni sommelier. Si comincia con "Lo strano caso del Brunello assassino". Buona lettura!

Dall'autopsia è emerso che sua moglie è morta per avvelenamento. Signor Brambilla Fumagalli mi racconti cosa è successo. Commissario, stavo passeggiando lungo il lago quando ho sentito un tonfo provenire dalla cucina di casa, saranno state le nove e mezza di sera, avevo finito di cenare e mi ero messo a fare due passi per digerire la cena; sa, mia moglie non prende la cucina molto alla leggera. Aveva preparato agnello al forno e io ci ho stappato sopra un buon vino rosso. Si, per l'esattezza era un Brunello. Quindi io e mia moglie abbiamo mangiato agnello, bevuto Brunello e io mi sono messo a fare due passi, lei è rimasta dentro casa a lavare i piatti e pulire la cucina; è l'ultima volta che l'ho vista viva. Quando sono tornato l'ho trovata per terra, con una bottiglia di vino in una mano e un bicchiere rotto nell'altra


È stato lui! Quel maledetto vicino!! Ci porta sempre in regalo quelle schifosissime bottiglie di Sangiovese!! Io lo vedevo che si era innamorato di mia moglie, ma siccome aveva capito che non c'era niente da fare, ha preferito ucciderla, è stato lui ad avvelenarla!! lo so!! se avete fatto le analisi del vino nello stomaco vedrete troverete Sangiovese avvelenato!! Ne sono sicuro!! Si calmi, mi parli del vino, le piace il vino, di che annata era. Si mi piace, ma non sono un intenditore, mi perdoni se non penso che questo sia importante ora, comunque  il vino era del 2004. Lei è in arresto per l'omicidio di sua moglie, portatelo via, a rebibbia per direttissima! 
Commissario, ma che dice non abbiamo le prove, come fa ad essere così certo, l'autopsia ha rinvenuto del veleno nel vino, ma come facciamo a sapere che è stato il Brunello e non il Sangiovese del vicino
Vedi Gargiulo, il signor Brambilla Fumagalli è stato sfortunato ad incontrare me come investigatore. Io sono un grande appassionato e so che il Brunello per legge si può fare solo con l'uva Sangiovese. Noi abbiamo trovato tracce di veleno nello stomaco della signora Brambilla Fumagalli. Quello che il marito non sapeva è che dalle analisi sono state rilevate tracce di Merlot, mentre il vino che il marito ha messo nelle mani della moglie era Sangiovese in purezza.
Commissario non capisco. Gargiulo, tu sei giovane e inesperto e dato che non bevi vino, anche un po' scemo, ora ti spiego. Un po' di tempo fa è successa una cosa in Italia, un avvenimento che ha preso il nome di “Scandalo Brunello”; non si è capito molto dalle televisioni. Te lo spiego io; per legge, per essere chiamato Brunello di Montalcino DOCG, si devono rispettare determinati processi di produzione, come ad esempio l'uso di solo uva Sangiovese, l'affinamento in botte per almeno 5 anni e così via. Alcuni produttori hanno imbrogliato e hanno usato un po di Merlot per tagliare i loro vini, questo perché così producevano più vino, avevano degli accorgimenti organolettici controllati e “aggiustavano” i loro vini, potevano così controllare meglio la produzione. Sono stati scoperti ed è successo un casino, ma in realtà i media non hanno mai spiegato bene cosa fosse questo scandalo, la gente pensava che nel Brunello ci fossero le famose polverine o che il vino fosse tossico. In realtà non c'era niente di male nel vino, solo che era tecnicamente fuori legge perché non rispecchiava il disciplinare di produzione.
Questo l'assassino evidentemente non lo sapeva e avendo letto sul retro dell'etichetta del Brunello -“100% Sangiovese” – ha pensato di confonderci e di farla franca con un movente passionale.
Quindi nel Brunello che il signor Brambilla Fumagalli ha avvelenato c'era anche del Merlot e non era solo Sangiovese in purezza.
Se il vino avvelenato fosse stato quello del vicino non avremmo trovato tracce di Merlot nello stomaco della vittima.
Capisci Gargiulo?
Sapere cosa bevi può salvarti la vita.
Ora portami un caffè, macchiato, e sbrigati.

Gli straordinari disegni sono di Pollo alias Paolo Cioni