Dove mangiare a Foligno, i migliori ristoranti (e dove dormire)

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Dove mangiare a Foligno, i migliori ristoranti. Era un po’ che non tornavamo in Umbria. Foligno è una bella cittadina umbra in provincia di Perugia. Bella ma un po’ sgarrupata (come dicevano i ragazzi del maestro Marcello D’Orta), con un centro storico di qualità, stradine piccole che ricordano Venezia, chiese romaniche di eccezionale bellezza ma un po’ di disagio sociale a vista. Nel senso dei molti lavori in corso, dei molti negozi chiusi e abbandonati, di una città che forse ha visto giorni migliori o forse li vedrà, ma che, se fosse riportata al suo splendore, potrebbe essere un gran bel posto.

Detto questo, dove mangiare a Foligno? In realtà, i posti di qualità non mancano affatto, con le specialità tipiche, dagli strangozzi al tartufo all’immancabile piccione. E allora ecco le nostre proposte dei migliori ristoranti di Foligno (senza dimenticare enoteche e wine bar). Procediamo in ordine di preferenza.

Osteria Dodici Rondini

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È un po’ la vineria-osteria del cuore. Da fuori non si capisce bene,  ma poi quando entri vedi subito un locale caldo, piacevole, diviso in due sale, più un piano superiore con dehors. All’ingresso sembra di entrare in una casa e c’è una grande bandiera palestinese. Il giorno che andiamo entra un gruppo di ragazzi e Damiano li accoglie con il solito buonumore: sono israeliani e per fortuna non perdono il buonumore (neanche Damiano).

Qui si viene soprattutto per bere vino naturale. Damiano li conosce benissimo (e anche la maître Giorgia) e ti fa scoprire sempre qualcosa di nuovo. Ma c’è anche una cucina di qualità. È il posto migliore per venirci da soli: si finirà probabilmente in compagnia. Nella sala principale c’è un piccolo bancone, tavoli di legno e un grande arco illuminato.

Damiano la definisce così: “Osteria gagliarda per teste libere, cuori impavidi e bevitori di vino“. Ma sarebbe un peccato pensare che qui si beva soltanto. Perché si mangiano paccheri alla norcina d’aglione, linguine alle vongole, tagliatelle con i finferli, piccione ripieno, crostoni con filetto di aringa su letto di burrata, zuppa di fave e cicoria e molto altro. Prezzi onestissimi.

Osteria Dodici Rondini, piazza XX Settembre 1, tel 0742 352100

Silene Piccolo ristorante

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Non è poi così piccolo, ma in compenso ha una grande cucina. La chef è giovane (1987), di Foligno e talentuosa: si chiama Nicoletta Franceschini e ha messo ben a frutto le sue esperienze da Niko Romito e da Antonia Klugmann. Non ha una k nel cognome ma ha sicuramente grande estro e capacità.

Quando andiamo in visita, nell’agosto 2024, serve ai tavoli. Già, proprio così: ci chiediamo e le chiediamo se sia la sorella della chef, ma lei conferma di essere proprio lei. Massimo rispetto per l’umiltà, evidentemente era un periodo di ferie. Però meglio chef che cameriera: poco comunicativa, zero sorrisi (è una variabile di Foligno, a parte Damiano delle Dodici Rondini, non ne abbiamo trovati) e un inspiegabile accanimento nel denigrare i vini naturali (non elegantissimo: se li hai in carta, perché ne parli male?). “Mi piacciono solo le bollicine con tanta chimica“, ci dice, per provocarci.

Noi tiriamo dritti e ci facciamo servire prima un ottimo grechetto di Mani di Luna (Torgiano) e poi un altrettanto ottimo Anne-Santi (grande produttore, vedi sotto): “Ma io li ho provati tutti i vini naturali in carte e non mi piacciono”. Vabbè, facciamo finta di nulla perché la cena è di altissima qualità.

Prendiamo il menu degustazione “Tradizione futura“, 48 euro. Dopo gli ottimi amuse bouche arrivano delle splendide lumache già sgusciate con sugo alla folignate e zabaione. A seguire, un raffinato e sottilissimo spaghetto artigianale umbro, aglio orsino, acciughe e tartufo estivo. Poi baccalà alla folignate, morbidissimo, e fregnaccia. Già che ci siamo proviamo anche un lombetto di maiale etrusco con focaccia ai fichi (da svenire) (16 euro) e un campanello di bue grasso, gazpacho e friggitelli.

Usciamo felici e soddisfatti. Una grande chef e una cameriera da perfezionare (ma c’è chi la difendeva, “è solo timida”).

Silene Piccolo Ristorante, via Quadrio 21, tel 380 392 7747

Gus Ristorante e Bottega alimentare

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Gus (Genuino, unico e sostenibile) si trova proprio di fianco alla movida, più defilato. Ambiente bello ma forse un po’ freddino dentro e servizio piacevole e professionale. Più che i piatti principali, comunque di buona qualità, ci hanno convinto soprattutto i piattini della bottega, disponibili in mezza porzione (da 2,5 euro) o intera (da 4). Spettacolari le alici alla folignate, ma anche la coppa di mangalica, la caciotta stagionata, il dolcetoma di Langa, i pomodori essiccati, il roccablu. Carta dei vini con molti naturali, di buona qualità e prezzi più che accettabili.

Gus, via Benaducci 5, tel 0742 344518

Osteria Bacerotti

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Un’osteria di qualità, con un bel dehors, proprio di fianco alla norcineria Massatani. Splendida e freschissima la panzanella estiva (7 euro), ottimi i paccheri con ricotta salata (12 euro). Più deludente il coniglio porchettato (14 euro). Qualche buon vino in carta, peccato che al calice ce ne sia solo uno rosso e uno bianco (come se ci fosse solo un tipo di pasta o un solo secondo: quando si capirà che il vino è un elemento essenziale di un pasto?). Servizio gentile ma un po’ ingrugnito, come spesso accade a Foligno.

Osteria Bacerotti, via della Zecca 30, tel 0742 263901

Altri da provare

Ristorante Une Non l’abbiamo ancora provato ma se ne parla un gran bene. Michelin ha assegnato la prima stella e lo chef Giulio Gigli pare stia facendo un gran lavoro al mulino di Capodacqua.

Enoteca Artemisia Molto animata, qualche tavolino fuori, qualche piattino. Vini naturali. Si mangiano crostini e crostoni, crescia e tacos, oltre a “tavolozze” di salumi e formaggi (10 euro).

Viniamo Eno lab Enoteca con più pretese (come si evince dal nome), sia estetiche sia nella qualità dei prodotti. La titolare è Silvia, che si è spostata dal Bicèrin di Milano per tornare a casa. Belle bottiglie, spazi ampi ed eleganti, più invernali che estivi (ci sono solo un paio di tavolini fuori).

La Mattera Antiqua Osteria Non ci ha convinto questa osteria che compare su Slow Food insieme a Bacerotti. Buona la degustazione del norcino (12) e buono il piccione, che è la specialità della casa (13). Niente di che il tortino di patate (10), pesanti come piombo le polpette del pecoraro (con ricotta, 12 euro). Tavolini sulla strada e servizio lievemente inquietante.

Cosa bere a Foligno e quali cantine visitare

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Anne-Santi

Qui ci sono parecchi produttori di qualità a prezzi anche buoni, visto che l’Umbria non è una regione super costosa. Ci sono anche vini naturali di ottima qualità: consigliamo Collecapretta, Marco Merli, Cantina Margò, Fongoli. Noi siamo andati a visitare AnneSanti, che produce un buon Trebbiano Spoletino, così come i suoi Sangiovese, dall’ottimo rapporto qualità-prezzo.

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Terre Margaritelli

Il ciliegiolo più noto della nuova generazione è quello di Bussoletti (naturale ma ultra pulito, anche un po’ troppo). Uscendo dal naturale, menzione per Terre Margaritelli, una tenuta spettacolare, con vini biologici e molto curati.

Dove dormire a Foligno

Maestà Antica Dimora di Campagna Noi abbiamo dormito in questo bell’agriturismo, con una splendida piscina (a parte api e vespe in quantità). Chiedete una camera al primo piano o ampia (alcune sono piccole e un po’ attufate). Un posto tranquillo, non elegante e imperfetto ma piacevole. Camere da 100 a 140 a notte ad agosto. (Se invece volete qualche resort più elegante in zona Umbria, eccoli qui)

Dove mangiare a Foligno