Cesare, i Cesarotti e il Casaletto

Un’entrata piuttosto agghiacciante, in una brutta via. Le porte con infissi di alluminio ti introducono in un grande salone. Si vede lo sforzo di ristrutturazione, le pareti dipinte di fresco, il legno aggiunto qua e là a dare calore. Si nota il tentativo eroico di trasformare una vecchia locanda di periferia in una osteria più moderna e colorata. Tentativo sostanzialmente fallito, con quel lilla incongruo che incombe dall’alto, nonostante alcuni elementi di pregio. Quando però ti alzi dal tuo tavolo, un paio d’ore dopo, ti chiedi se la forma sia sostanza, per dirla con Freud, o se la sostanza aiuti a vivere meglio, per dirla con Marzullo. Perché da Cesare al Casaletto è uno di quei posti dove si mangia bene. Molto bene.

English review at the bottom

E si mangia sereni, in tavoli ben distanziati, con un servizio lento, ma cortese, quasi piemontese verrebbe da dire. A smentire il tentativo di modernità, c'è una clientela non  modaiola, tranquilla, mista. Ci sono persino quattro anziani che giocano a scopa, proprio come avranno fatto a suo tempo gli avventori del Cesare fondatore.

LA CUCINA
In tavola, arrivano i piatti classici della tradizione, ma anche qualche specialità della casa. Una cucina onesta, casalinga, classica, ma elaborata e curata. Pensiamo alle polpettine di bollito con il pesto, alle polpette di melanzane all’arrabbiata, agli involtini, alla frittura di alici in cartoccio, agli gnocchi fritti cacio e pepe. Ottimi gli gnocchi con il sugo alla coda di vaccinara. E, per chi ha stomaco forte e larghe vedute, una trippa come si deve. Alla fine, per dolce, una splendida crostata di visciole spolverata di zucchero. Ma c'è anche la specialità della casa, il cesarotto, ovvero un "panzerotto al contrario", pasta fritta ripiena e aperta.
La trattoria è nata negli anni Sessanta, ma un paio d'anni fa è arrivata la nuova gestione di Leonardo Vignoli, che ha rimesso mano alla cucina e gli ha dato un'ottima sterzata. Peccato per l'ambiente. Basterebbe poco, in fondo, per uscire dal guado: facendo un passo indietro, in direzione di una accogliente trattoria di quartiere, senza troppe pretese estetiche, o un passo avanti, dismettendo il passato e indossando un abito completamente nuovo. Stesse perplessità per il pergolato, brullo se non brutto. Che, però, nella sua brullezza (?) ha qualcosa di affascinante e quasi struggente.

I PREZZI Sono moderati. Il servizio costa 1.5, i cesarotti 7, gli gnocchi 9, le polpette di bollito 5, lo spezzatino alla cacciatora 6, gli involtini alla romana 6,  ma per un secondo più elaborato si può arrivare a 16 euro. Mezzo litro di vino rosso della casa (più che discreto) 4,  l'acqua Nepi 2 la crostata di visciole 4,5, il caffè 1,5

Bonus: la cucina di qualità, il dehor estivo, i prezzi da osteria

Malus: il decoro, come detto, e una certa lentezza nel pur preciso servizio

I voti di Puntarella

Cucina: 7+

Ambiente: 5+

Servizio: 6+

Da Cesare, via del Casaletto 45, Roma. Tel.: 06-536015. Chiuso il mercoledì. No sito

English review

It's not actually Cesare who's at the Casaletto, instead it's Leonardo Vignoli, a man who worked in luxury restaurants but who has now taken on an old trattoria, giving it a modern ambience and extraordinary food. The atmosphere is informal, with pensioners playing cards, a seating area like any other old osteria in the neighbourhood. Cesare remains a bit of a hybrid inside, with some quirks of neo-osteria chic, but it knows how win praise from those who appreciate good food, prepared with love. On the menu: Roman dishes, amongst which are the extraordinary meatballs. Good wine list, with advice given by Leonardo in person. Trattoria prices. 

9 Commenti

  1. Eppure  quella pergola d'estate è un'oasi di freschezza e consente di mangiare all'aperto anche a pranzo….e via del casaletto non è affatto brutta, tutt'altro: è piena di verde e ci passano poche macchine. Concordo sulla cucina e segnalo l'ottima proposta di vini curata dal proprietario. Anche i dolci sono ottimi, tutti.

  2. Mah … provato pochi giorni fa. Le polpette di bollito non mi sono piaciute per niente, la panatura era gommosa e la carne stessa aveva una consistenza strana. La pasta con il sugo di coda era buona, la bistecca passabile, il servizio in affanno nonostante non ci fossero molti avventori.  Forse solo una serata storta?

  3. Tornata, dopo una prima e ottima esperienza, ieri sera: ne sono uscita un po' delusa :( Le polpette io continuo a trovarle ottimeottimissime e anche il fritto del mio accompagnatore era molto buono :) Ma i primi non erano memorabili, purtroppo: gnocchi con quattrocozzequattro, pecorino e un eccesso di olio che ha chiuso lo stomaco e uno spaghetto alle vongole da sei menomeno  :( Vino della casa da dimenticare :((
    Ma ci tornerò, pur venendo dall'altra parte della città: quelle polpette meritano un nuovo riscontro e anche la gentilezza di proprietario e personale    :)

  4. frequento monteverde da sempre , e " cesare" e' stata una bella e gradita scoperta grazie a puntarella , pero' ora , mi piacerebbe conoscere  qualche nome di qualita' che giustifichi una serata fuori roma ……mare , lago o campagna . basta che ci sia il sigillo di qualita'/prezzo del mitico puntarella rossa !!!!!!!!!! alberto

    • troppo buono, intanto ti segnalo l’ottimo Iotto, a Campagnano, straordinaria qualità/prezzo. E poi, salendo di prezzo, se vuoi fare un salto da Fausto, a Sperlonga, non rimarrai deluso. un saluto!

  5. Ci sono stato diverse volte in estate e poi recentemente. Mi sembra peggiorato (pasta scotta!), porzioni piccole (tre miseri involtini dimelanzane, buoni ma minuscoli), piatti scialbi (fettuccine con porcini o spaghetti con alici).
    E' sopravvalutato.

  6. non so a cosa siete abituati…se per voi via del casaletto è una brutta via e la zona è periferica,,,

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*